Il pettirosso rappresenta con il suo canto la lode a Dio ed è anche visto come “l’uccelletto delle festività”.
Ed è proprio alla sua figura che è legata una leggenda di Pasqua che ha anche ispirato una poesia di Enrico Pea. Vi auguro, con questo racconto magico, una Pasqua di gioia, serenità e tanta luce a voi e ai vostri cari.
Gesù e il Pettirosso
La storia narra che il pettirosso, impietosito da Cristo morente sulla croce con in testa una corona di spine, si avvicinò a lui per togliere con il becco una spina dal suo capo sanguinante. Una goccia di sangue gli macchiò le piume del petto, ma l’uccellino la conservò in ricordo di quel grande atto d’amore fatto per Cristo…
Mamma uccello, come ogni giorno, lasciò nel nido i suoi piccoli per andare a procurare loro il cibo.
Mentre era in volo, vide sulla cima di un monte tre croci e tanta gente.
Curiosa, si avvicinò e sulla croce centrale vide inchiodato un uomo con una corona di spine in testa: era Gesù.
Fu presa da tristezza nel vedere tanta cattiveria e cercò il modo di alleviare una sofferenza così grande.
Si posò allora vicino alla testa di Gesù e col becco cercò di staccare la spina più grande.
Ci riuscì, ma il suo petto si macchiò di sangue.
Tornò al nido, raccontò ai figli la triste visione e, mentre li abbracciava, macchiò di rosso anche il loro petto.
Da quel giorno in poi, quegli uccellini si chiamano “pettirosso”, in ricordo del gesto generoso di quella mamma.