Il nostro Paese è tra le nazioni a più alta prevalenza di sovrappeso e obesità nei bambini di 8 e 9 anni insieme a Grecia e Spagna. A livello globale, il numero di bambini obesi o in sovrappeso, con meno di 5 anni di età, è passato da 31 milioni nel 1990 a 41 milioni nel 2014, con un aumento della prevalenza dal 4,8% al 6,1%.
In Italia, nel 2014, i bambini in sovrappeso erano il 20,9% e i bambini obesi il 9,8% (compresi i bambini severamente obesi che da soli rappresentavano il 2,2%). Il bambino obeso si mantiene obeso da adulto dal 30 al 60% dei casi con un rischio tanto maggiore, quanto maggiori sono il suo sovrappeso e la sua età.
Secondo una racente indagine di Altroconsumo sono proprio i genitori a sottostimare il peso dei figli. Solo il 17% infatti li vede in sovrappeso, mentre la maggioranza di essi (98%) non ritiene il grasso in eccesso un problema medico.
Il risultato di tutto ciò è che la prossima generazione vivrà meno dei propri genitori se non verrà fatto nulla per correggere queste statistiche allarmanti.
È da più parti segnalato l’importanza di una prevenzione precoce al fine di modificare quanto prima quegli errori alimentari che, non corretti, possono essere mantenuti per tutta la vita. La scuola come creatrice e promotrice di cultura rappresenta il luogo ideale per fare educazione alimentare, ed ha il dovere, di attivare comportamenti promotori di salute soprattutto in una fascia di età in cui i ragazzi sono particolarmente recettivi.
È ora che il Ministro della Istruzione a quello della Salute introducano, già dalle scuole primarie, un monte ore annuale in cui i bambini, assieme ad esperti del settore, possano fare educazione alimentare. Cominciando dalla conoscenza degli alimenti per classi di prodotto e di utilizzo, educare ad un rapporto equilibrato con il cibo, i principi della conservazione, dell’igiene e dell’ottimale utilizzo. L’alimentazione sana e corretta deve iniziare sui banchi. E stop ai distributori automatici di cibo spazzatura.
L’educazione alimentare può fare la differenza nelle vite delle prossime generazioni per aiutarli a condurre vite più sane, più felici e più produttive.
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