Anche Grillo entra di diritto nel carrozzone delle forze politiche che per raccattare qualche voto in più alimentano la paura e l’allarme sociale. Non ha resistito l’ha fatto. La “politica della paura” si è impossessata di Grillo e Casaleggio. Strano però visto le sue battaglie contro i giornali che spesso riportano i fatti senza accertarne la veridicità. Forse era il caso di verificare la notizia, la fonte.
I 40 poliziotti di cui parla nel suo blog, non sono coloro che hanno contratto la Tbc ma bensì sono quelli che sono risultati positivi al test cutaneo della tubercolina (Mantoux). Il 10% degli italiani, secondo gli esperti, risulterebbe positivo a questo test. Insomma l’allarme lanciato da Grillo in Italia non esiste!
Questa è la lettera firmata dai principali esperti scientifici in materia:
“Gentile Sig. Grillo leggiamo con attenzione quanto ha scritto sul problema immigrazione e malattie, con esplicito riferimento alla tubercolosi. Premetto che potremmo cavarcela in fretta, per esempio rispondendo che questo è solo un aspetto dell’altra faccia della medaglia di una globalizzazione esasperata, che da un lato vuole trarre profitto da nuovi mercati e da merci prodotte a basso costo ma dall’altro rifiuta quanto di negativo c’è nell’altra parte del pianeta, ovviamente escluso dalla spartizione di ricchezze sempre più concentrate. Ma sarebbe troppo facile e superficiale. Però quando si parla di malattie, soprattutto di tubercolosi, che evoca tristi ricordi, paure irrazionali, stigma bisogna stare attenti, perchè l’informazione deve essere scrupolosa, attenta e non fuorviante e purtroppo sono in molti a parlarne in modo maldestro. Potremmo dirle per esempio che i nostri bisnonni erano tenuti in quarantena perchè allora la tubercolosi non era curabile, ora si può guarire. Potremmo dirle per esempio che invece la chiusura delle frontiere dei paesi africani è giustificata, anche se non raccomandata da OMS, perchè di Ebola si muore. Potremmo dirle che i poliziotti a cui fa riferimento non sono ammalati di tubercolosi ma solo infettati, e non stiamo a spiegare la differenza tra malattia ed infezione perchè dovremmo scrivere un trattato di tisiologia. Potremmo anche dirle che Stop TB Italia ha partecipato con un suo eminente rappresentante ad una giornata di formazione sulla tubercolosi organizzata dalla Marina Militare proprio per conoscere meglio rischi, possibilità preventive e di difesa degli operatori impegnati nelle operazioni di soccorso ai migranti. Potremmo dirle anche che il maggior problema che quotidianamente dobbiamo affrontare è la paura di un rimpatrio forzato, che tiene lontani gli immigrati dai servizi sanitari e consente la diffusione dei bacilli nell’aria che respiriamo tutti. Potremmo dirle, infine, che questo “è” un problema, che conosciamo da più di 20 anni, che affrontiamo con le conoscenze che abbiamo e le forze che la POLITICA ci mette a disposizione; recentemente proprio su questo problema c’è stato uno scambio di informazioni e di idee con alcuni rappresentanti del suo movimento in Sicilia; l’ipotesi, condivisa, era di riprendere un vecchio disegno di legge che giace nei cassetti del Senato da circa quattro anni e presentato in occasione degli Stati Generali della Tubercolosi, attualizzarlo e riproporlo all’attenzione dei parlamentari. Se vuole fare qualcosa di positivo per difendere gli italiani da questo morbo reimportato, può farlo. Attraverso il suo Movimento. Invitiamo esplicitamente anche tutti gli altri partiti ad interessarsi al problema, magari attraverso una sessione parlamentare per informare e prendere decisioni, formulare strategie e policies nazionali, sostenere le attività internazionali per consentire, magari, di curare più facilmente gli immigrati prima che diventino tali”. Giorgio Besozzi Presidente di Stop Tb Italia Onlus
La stessa Polizia di Stato l’11 agosto ha rilasciato sul sito della questura di Enna, un comunicato stampa:
“Nessun poliziotto è malato. Nessuno è contagioso. Tutti i poliziotti sottoposti al test per la tbc sono in servizio’. Il dott. Roberto Santorsa, neo direttore della Direzione Centrale di Sanità del Dipartimento della pubblica sicurezza rassicura. “Sui 754 poliziotti che ad oggi hanno effettuato il test di Mantoux, 40 sono cutipositivi (circa il 5%): tale risultato non è assolutamente indice di malattia ma attesta solo un pregresso contatto con il microrganismo che può essere avvenuto anche molti anni fa. Il test all’intera popolazione italiana farebbe registrare valori analoghi se non addirittura superiori”.
Quindi Grillo che dici? Rispondi? Ci sei? Sei razzista o allarmista? Oppure per evitare lo zero virgola (l’avevi detto tu:“Se durante le elezioni politiche avessimo proposto l’abolizione del reato di clandestinità il M5S avrebbe ottenuto percentuali da prefisso telefonico”) cavalchi l’onda dell’uomo nero? No Grillo? Allora pubblica sul tuo Blog la smentita della Onlus Stop TB Italia.
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