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L’amianto il killer alle nostre spalle

A 24 anni dalla messa al bando, l’amianto è ancora diffusissimo sul nostro territorio: le stime (per difetto) di Cnr-Inail parlano di ben 32 milioni di tonnellate; il Programma nazionale di bonifica dei Siti conta 75mila ettari di territorio in cui è accertata la presenza di amianto, il ministero dell’Ambiente riporta oltre 44 mila siti contenenti il pericoloso minerale di cui 2.236 bonificati e 41.350 ancora da bonificare.

Una recente inchiesta “Il prezzo dell’amianto“, realizzata da Rosy Battaglia, Davide Mancino e Gianluca De Martino fornisce numeri, analisi e una precisa mappa dove si trova l’amianto e il suo livello di pericolosità.

In Italia muoiono 4mila persone ogni anno per le malattie asbesto correlate, con oltre 21mila casi di mesotelioma maligno diagnosticato dal 1993 al 2012 (ben 6mila casi in più rispetto al precedente aggiornamento del Registro nazionale mesotelioma di Inail risalente al 2008).

L’utilizzo massiccio, avvenuto in Italia soprattutto tra gli anni ’50 e la fine degli anni ’70, ha trasformato l’esposizione all’amianto in un dramma dalle forti ripercussioni sociali. Basta una sola fibra d’amianto (del diametro di un millesimo di millimetro), per causare un principio di malattia mortale.

Gli edifici pubblici e privati contenenti amianto sarebbero più di 188.000 cui vanno aggiunti i 6.913 siti industriali dislocati su tutto il territorio nazionale e altre strutture contenenti la pericolosa fibra.

E a fronte di questi dati, è ancora incompleta la documentazione inviata dalle Regioni al ministero dell’Ambiente: la Calabria non ha mai inviato nulla e altre sei regioni (Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Sardegna e Basilicata) non hanno fornito i dati del 2014.

Lo smaltimento rimane l’altro anello debole della catena, essendo solo 24 gli impianti autorizzati (Marzo 2015) a ricevere materiali contenente amianto distribuiti in solo 11 Regioni (Sardegna, Piemonte, Toscana, Emilia, Lombardia e Basilicata, Abruzzo, Friuli, Liguria, Puglia e la Provincia autonoma di Bolzano) ma con volumetrie a disposizione sempre in constante calo.

Ma non è solo un problema italiano. I numeri, nel mondo, sono impressionanti: 100.000 persone (fonte OIL) muoiono ogni anno per l’esposizione alla sostanza cancerogena che, oltre i paesi industrializzati, colpisce sempre di più i lavoratori di quelli in via di sviluppo che non hanno i mezzi economici, tecnici e legali per tutelarsi. Nella sola Europa (fonte Oms) muoiono ogni anno 15 mila persone.

I più grandi produttori di amianto sono: Russia, Cina, India, Kazakistan, Brasile, Canada, Colombia e Zimbabwe. I maggiori utilizzatori: Cina (oltre 613.000 tonnellate), India (426.000), Russia (263.000). In Asia, Africa e America Latina c’è il numero piu consistente di lavoratori esposti all’amianto.

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Claudio Rossi

“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”

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