L’alcol, per quanto strano possa sembrare, causerebbe più morti, e soprattutto più giovani vittime, rispetto al fumo di sigaretta. Nel mondo, a causa dell’alcol, muore una persona ogni 10 secondi.
Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità, è responsabile del 4% di tutti i decessi nel mondo (2 milioni e mezzo di morti ogni anno) e sebbene il consumo sia in calo, non diminuiscono le vittime. L’alcol è un killer spietato ed è la causa di oltre 200 diverse malattie e incidenti che provocano ogni anno numerosi morti e feriti.
È la prima causa di morte tra i giovani fino a 24 anni e in Italia provoca 30.000 decessi ogni anno, tra incidenti stradali (il 30% è legato all’alcol) e malattie. L’ultimo rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità, pubblicato nel 2016, evidenzia le cause principali di morte: nell’88% dei casi si tratta di malattie croniche come la cirrosi epatica, le malattie cardiovascolari e il cancro, oppure incidenti stradali, omicidi e suicidi. Nel restante 12% dei casi si tratta di morti per malattie infettive come la tubercolosi, l’HIV e la polmonite, oppure malattie neuropsichiatriche (epilessia, disturbi da uso di alcol) o neonatali (sindrome alcolica fetale).
Cominciamo, come si fece per il fumo, ad eliminare tutti gli spot che dicono che è una figata farsi un bicchiere. E a scrivere “nuoce gravemente alla salute“, “bere uccide” o altro sulle targhette delle bottiglie di alcolici, come per le sigarette.
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