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La truffa di Poste italiane per fare cassa

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La notizia del Fatto Quotidiano sui trucchi per certificare la buona qualità della consegna delle lettere di Poste italiane, cioè quel servizio universale che giustifica un esborso milionario del governo italiano.

La qualità del servizio di Poste italiane è certificata da un ente terzo, la Izi spa, nominata in questi anni da governo e Agcom. Il sistema di certificazione è semplice: la Izi recluta dei collaboratori, tra i 400 e i 600, che si inviano reciprocamente lettere per testare il tempo di spedizione e di recapito. Il nome dei droppers e dei receivers, così viene chiamato in gergo chi spedisce e chi riceve la corrispondenza, deve risultare segreto a Poste italiane proprio per evitare di eludere i controlli. Poste italiane s’è impegnata con il governo, per contratto, a rispettare uno standard di qualità. Se lo standard non viene rispettato, per ogni mezzo punto percentuale sforato, Poste rischia di pagare una sanzione di 50 mila euro fino a un massimo di 500 mila euro l’anno. Ma non solo. Lo standard di qualità è la premessa per ricevere, dallo Stato, l’incarico di espletare il servizio di posta universale che, in media, vale circa 300 milioni l’anno. A sua volta, Izi viene pagata, per certificare i risultati di Poste italiane, ben 1,2 milioni l’anno. Il Fatto Quotidiano ha rivelato però che Poste, tra il 2006 e il 2010, era spesso a conoscenza dei nominativi di dropper e receivers che venivano addirittura “schedati” e trasmessi via mail. L’Agcom nel frattempo s’è mossa: “La direzione Servizi Postali diretta da Claudio Lorenzi sta studiando il caso segnalato dall’articolo di ieri del Fatto. Al termine sarà redatta una relazione per il Consiglio per eventuali decisioni”. Nel frattempo segnaliamo che c’è molto di più. Poste italiane arriva a spiare direttamente la cassetta della posta e, di conseguenza, le abitudini di chi li controlla.

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Claudio Rossi

“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”

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