La democrazia, il parlamentarismo, il socialismo sono solo delle utopie, delle teorie politiche per legittimare e mantenere un potere che è sempre in mano a pochi uomini. Gaetano Mosca è uno dei più importanti esponenti della corrente di pensiero elitistica. Egli sostiene che esiste una sola forma di governo e di classe politica, cioè, l’oligarchia. Secondo Mosca la élite al potere è organizzata in modo tale da mantenere a lungo la propria posizione e tutelare i propri interessi, anche utilizzando i mezzi pubblici a sua disposizione.
“L’uomo di governo è colui che ha le qualità richieste per arrivare ai posti più elevati della gerarchia politica e per sapervi restare”. All’uomo di governo arrivista e trasformista si contrappone: “L’uomo di Stato, colui che per la vastità delle sue cognizioni e per la profondità delle sue vedute acquista una coscienza chiara e precisa dei bisogni della società in cui vive e che sa trovare la via migliore per condurla, con le minori scosse e le minori sofferenze possibili, alla meta alla quale dovrebbe o almeno potrebbe arrivare”. Il male del governo parlamentare, è che in esso predomina la figura del politicante professionista, e manca quella dell’uomo di Stato.
Nel pensiero di Mosca, ci sono due casi ricorrenti della vita politica i quali sono solo fenomeni apparenti: vi è un uomo solo al comando, l’élite si fa scalzare dalla massa mossa dal malcontento.
“In tutte le società regolarmente costituite, nelle quali vi ha ciò che si dice un governo, noi oltre al vedere che l’autorità di questo si esercita in nome dell’universo popolo, oppure di un’aristocrazia dominante, o di un unico sovrano […], troviamo costantissimo un altro fatto: che i governanti, ossia quelli che hanno nelle mani ed esercitano i pubblici poteri, sono sempre una minoranza, e che, al di sotto di questi, vi è una classe numerosa di persone, le quali non partecipando mai realmente in alcun modo al governo, non fanno che subirlo; esse si possono chiamare i governati […] In tutte le società, a cominciare da quelle più mediocremente sviluppate e che sono arrivate appena ai primordi della civiltà, fino alle più colte e più forti, esistono due classi di persone: quella dei governanti e quella dei governati. La prima, che è sempre la meno numerosa, adempie a tutte le funzioni politiche, monopolizza il potere e gode i vantaggi che ad esso sono uniti; mentre la seconda, più numerosa, è diretta e regolata dalla prima in modo più o meno legale, ovvero più o meno arbitrario e violento, e ad essa fornisce, almeno apparentemente, i mezzi materiali di sussistenza e quelli che alla vitalità dell’organismo politico sono necessari […] La forza di qualsiasi minoranza è irresistibile di fronte ad ogni individuo della maggioranza, il quale si trova solo davanti alla totalità della minoranza organizzata; e nello stesso tempo si può dire che questa è organizzata appunto perché è minoranza. Cento, che agiscano sempre di concerto e d’intesa l’uno con gli altri, trionferanno su mille presi ad uno ad uno e che non troveranno alcun accordo fra loro; e nello stesso tempo sarà ai primi molto più facile l’agire di concerto e l’avere un’intesa, perché son cento e non mille”. Gaetano Mosca
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