C’è chi, come Alfano e i Cattodem esige che i bambini, se figli naturali di uno dei partner di una coppia gay, non possano essere mai adottati dall’altro dei due genitori, che pure sarà riconosciuto come parte della famiglia dalla legge. Sotto questa pretesa c’è una profonda, aspra e pubblica manifestazione di rigetto e di discriminazione contro i gay: “Ma sì, lasciategli amare chi vogliono, lasciate che fingano di sposarsi, ma i bambini affidati a gente come loro, mai. Uno Stato deve anche essere libero di dire dei no se una richiesta può minare, direttamente o indirettamente, la tenuta del sistema sociale e valoriale su cui è fondato”. Quali valori, quale Stato, quale sistema sociale? Il sito storico della comunità gay italiana ha pubblicato una lista dei senatori anti-adozioni. La lista originariamente pubblicata era di 36 nomi. Poi 33, poi 31, poi 27, alla fine 22. Tredici di questi, depennati perché hanno detto di essere o favorevoli alla stepchild adoption o contrari al provvedimento di adozione ma disposti a votare ugualmente la legge.
“Il problema è, lo scriviamo da mesi, la stepchild adoption, cioè l’adozione del figlio del partner unito civilmente, con il consenso del genitore biologico, solo se l’adozione corrisponde all’interesse del figlio, che deve dare il consenso (se maggiore di 14 anni) o comunque esprimere la sua opinione (se di età tra i 12 e i 14). Esiste in Italia dal 1983 (L. 184/1983) e l’articolo 5 del ddl Cirinnà la estende, per l’appunto, alle coppie unite civilmente. Su questo sta tuonando da mesi il mondo cattolico, sia quello più integralista che quello moderato, sostenendo che darebbe un sostanziale via di fatto alla maternità surrogata, metodo al quale le coppie gay maschili solitamente ricorrono per avere figli. Maternità surrogata che, però, in Italia è vietata da anni. Insomma, un bel pasticcio all’italiana, condito con l’ottima capacità di disinformazione che certi ambienti cattolici sanno fare molto bene, tanto da far cambiare le opinioni dell’italiano medio, come abbiamo scritto giorni fa, portandolo a dire di essere contro l’adozione gay quando, per appunto, non si parla di adozione tout court ma di adozione solo in casi particolari, in presenza di un bambino che deve essere comunque tutelato. E a nulla è valso l’appello sottoscritto da quasi trecento giuristi di fama, di cui vi abbiamo parlato ieri.
La vera notizia che ci giunge dalla riunione è che i “malpancisti” avrebbero paventato una cosa gravissima, che farà sicuramente discutere molto il mondo politico domani: votare contro il ddl sulle unioni civili qualora l’articolo 5 sulla stepchild adoption passasse nonostante il loro voto contrario e con quello favorevole dei 5 stelle. Perché, come abbiamo dimostrato già un mese fa, i numeri per approvare l’articolo 5 ci sono comunque, anche con i 35 contrari. A farlo sarebbero stati, in particolare, le senatrici Nicoletta FAVERO, Rosa Maria DI GIORGI e il Senatore Stefano LEPRI. Gli altri, in realtà, si sarebbero “limitati” – se così possiamo dire – a paventare una supposta indisponibilità del Presidente della Repubblica Mattarella a firmare la legge sulle unioni civili con la stepchild adoption“.