“Sono passati più di nove mesi dalla tragica alluvione del 18 novembre 2013, ma ad oggi le aziende di San Gavino della zona artigianale e di via Roma non hanno ricevuto nemmeno un centesimo di rimborso. A rischio c’è l’economia di un paese, già colpito da una forte crisi, perché nella zona interessata all’esondazione del Flumini Mannu hanno sede più di 30 aziende che garantiscono più di 120 posti di lavoro.
“Non abbiamo ricevuto – denuncia Alessandro Garau, imprenditore e presidente del comitato delle aziende alluvionate – nessun tipo di rimborso. Andiamo avanti con molta fatica. Ho 13 dipendenti e siamo ripartiti dopo poche settimane, altrimenti sarebbe stata la fine. Chiediamo la messa in sicurezza dei corsi d’acqua per evitare il ripetersi di una situazione analoga”.
Sulla stessa linea Severina Cinus, giovane imprenditrice di un’azienda storica e vicepresidente del comitato: “Solo i danni alle attività artigianali e commerciali ammontano a 3 milioni e 141 mila euro a cui vanno aggiunti quelli subiti dai privati. Al momento la Regione ci ha escluso dai finanziamenti per l’alluvione. Non conta solo l’entità del danno, ma anche il fatto che si è fermata a catena tutta l’economia del paese e per le tasse le scadenze sono le stesse di chi non ha subito l’alluvione. Siamo stati salvati con i gommoni, ma ora ci stanno ammazzando le istituzioni che dovrebbero garantire i nostri diritti. Abbiamo avuto degli aiuti solo dalla Caritas diocesana”.
È con l’acqua alla gola la ditta Eurogest, specializzata nel settore della raccolta dei rifiuti: “Abbiamo avuto – spiega il titolare Gavino Floris – quasi 300mila euro di danni, ma nessun rimborso a parte qualche contributo della Caritas. Prima avevamo 30 dipendenti (con l’indotto 38) che ora sono stati ridotti a 5. Stiamo arrancando: le banche non ci hanno aiutato e ci sono le tasse da pagare”.
In profonda crisi anche i commercianti della parte bassa di via Roma allagata anche nel 2008 e nel 2003: “Non si è visto nessuno dopo l’alluvione – denuncia il ristoratore Mauro Senis – ho subito danni per 35mila euro e non sappiamo quali lavori si dovranno fare per ridurre il rischio. In via Roma gli allagamenti si verificano ogni cinque anni: è già successo anche nel 2008 e nel 2003. Siamo rimasti in piedi ma con tanti pagamenti in arretrato come affitti e bollette. Quando si parla di alluvione San Gavino viene dimenticata come se non fosse successo niente; io non ho visto nessuno dopo l’alluvione ad eccezione di un vigile urbano. Nei mesi successivi c’è stato lo strascico dell’alluvione perché nel nostro locale e nelle attività commerciali non arrivava nessuno dalla zona artigianale”.
Intanto anche altri Comuni colpiti dall’alluvione hanno riportato danni ingenti come è successo a Sanluri Stato ma non solo. “A Villacidro i danni quantificati – rimarca il sindaco Teresa Pani – sono di circa un milione di euro”». Poi c’è Pabillonis: “I danneggiamenti superano la cifra di un milione di euro – sottolinea il vicesindaco Riccardo Sanna – ma ci vorranno altri settecentomila euro per rifare un ponte in campagna che va demolito e ricostruito”. La gazzetta