Si fermano i medici: hanno proclamato uno sciopero per 48 ore il 17 e 18 marzo. La decisione è stata presa nella riunione dell’intersindacale, alla quale partecipano tutte le sigle del settore. L’intenzione è quella di mettere in evidenza il “malessere della categoria dei camici bianchi” contro il “no”ai tagli delle prestazioni erogate ai cittadini e contro “l’indifferenza del governo ai problemi della Sanità”. L’obiettivo è “la salvaguardia del Sevizio sanitario nazionale”. Dopo anni di tagli e di mancati finanziamenti la Sanità è ormai a pezzi, con profonde diseguaglianze regionali e con una accessibilità sempre più ridotta per liste di attesa e ticket.
Un’altra manifestazione dopo lo sciopero generale del 16 dicembre. Il segretario del maggiore dei sindacati dei medici dirigenti, l’Anaao-Assomed, ha detto all’Ansa che “nulla è cambiato. Le questioni sono rimaste tutte sul tappeto e non c’è stata alcuna interlocuzione con il governo. Nessuna risposta”. Nè sul nodo della sostenibilità economica della Sanità pubblica, nè sul ruolo professionale dei medici e la garanzia del diritto di cura ai cittadini. Da qui, ha detto Troise, la decisione dello sciopero di 48 ore, con una serie di manifestazioni nei prossimi mesi. Il Governo si assuma in pieno le proprie responsabilità di fronte ai cittadini italiani ed ai professionisti della Sanità esplicitando il modello che intende realizzare.