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La Sacra Corona Unita?

Video Guarda In Faccia La Legalità in ricordo di Melania Basso

La Sacra Corona Unita e’ certamente la più sottovalutata delle organizzazioni, la quarta mafia, velocemente liquidata. Conflitti interni ce ne sono stati molti, al punto che si sono strutturate in modo distinto la Sacra Corona Libera e la Nuova Sacra Corona Unita, di cui parla il pentito Tafuro. Ma in fondo sono solo nuove sigle. Descrivono la stessa organizzazione con prassi diverse.

Uno dei terreni di scontro e’ rappresentato dai capitali derivanti dal contrabbando. Quando e’ finito il mercato delle “bionde” e’ finita anche la caccia alle ricchezze che avevano prodotto. O quasi. Quando l’antimafia pugliese inizia a mettere le mani sui capitali illegali accumulati dal contrabbando, iniziano le tensioni nelle terre della Sacra. In più la vecchia guardia sacrista, che ha messo soldi ovunque (supermercati, autofficine, bingo, punti di scommesse, imprese edili, rimessaggi, autotrasporti, pompe di benzina, imprese di rifiuti), si scontra con la borghesia pugliese nata dal contrabbando.

Di terrorismo mafioso non c’era traccia in Puglia nell’ultimo decennio. A ben vedere ci sono episodi, però, assai inquietanti. A San Pietro Vernotico, nel Brindisino, c’era un gruppo chiamato dai media locali “i nipotini di Riina” proprio perché usavano una violenza sempre esagerata, ispirata appunto al boss di Corleone. Nel Brindisino gli esponenti di questo gruppo, arrestato due anni fa, hanno assunto le pose della strategia cortonese diventando nel tempo sempre più pericolosi. Arroganti, violenti, senza freni: li descrive così anche Mara Chiarelli in Sacra Corona Unita. I camaleonti della criminalità italiana (Report). Usano metodi violenti, simbolici come teste di coniglio mozzate, “se ci arrestano tutti insieme stiamo, che cazzo ce ne fottiamo… la galera serve, ti fa diventare molto più potente… quando stai là dentro capisci tante cose”,  dissero in una intercettazione.

Una scheggia impazzita nel Salento si è già vista una volta, tanti anni fa e da queste parti non lo ha dimenticato nessuno. Alla luce della sanguinaria violenza della Sacra Corona Unita nessuno tra investigatori e inquirenti esclude dunque che, 20 anni dopo la prima, un’altra scheggia impazzita della mala sia responsabile dell’attentato nella scuola di Brindisi per faide personali o di clan.

I dubbi sono tanti, tantissimi. Le parole delle madri di Beslan in queste ore fanno venire la pelle d’oca. Ci ricordano come un Paese che permette che le proprie scuole non siano al sicuro, che i propri bambini diventino bersagli, è un Paese che si sta smarrendo.

(Fonte Repubblica – lsole24ore)
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Claudio Rossi

“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”

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