La Porta Santa

Porta-Santa-Giubileo

I

Uomo, che quando fievole
mormori, il mondo t’ode,
pallido eroe, custode
dell’alto atrio di Dio;

leva la man dall’opera,
o immortalmente stanco!
scingi il grembiul tuo bianco,
mite schiavo di Dio:

la Porta ancor vaneggi!
Voglion ancor, le greggi
meste, passar di là.

II

O nostro primogenito,
puro tra i bissi puri,
le pietre che tu muri
con la gracile mano,

nel sepolcreto sembrano
chiudere i tuoi fratelli
tutti; con tre suggelli,
tutto il genere umano.

Solo la bianca Morte
chiude così le porte,
che non riaprirà!

III

Oh! le tue mani tremano!
Dove sarai tu, quando
un secol nuovo, orando,
toglierà le tre pietre?

Dove anche noi. Le candide
culle ch’or vanno e stanno
tra un canto pio, saranno
tombe immobili e tetre.

Avanti quella Porta
chiusa non c’è che morta
gente; un’ombrìa che va.

IV

O vecchio, è vecchio, al nascere,
del suo morir futuro
anche il bambino, puro
là tra i puri suoi bissi.

Tutti i fratelli tremano
seguendo te che tremi,
come su gli orli estremi
d’invisibili abissi.

Vecchio che in noi t’immilli,
lasciaci udir gli squilli
dell’immortalità!

V

Di là, di là, risuonano
chiare le argentee trombe
che spezzano le tombe
d’inconcusso granito!

Di là, di là, risuonano
canti or soavi or gravi;
ché c’è di là, con gli avi,
qualche bimbo smarrito!

Tutto il di noi che vive
è ciò che a noi sorvive:
tutto è per noi di là!

VI

Non ci lasciar nell’atrio
del viver nostro, avanti
la Porta chiusa, erranti
come vane parole;

ad aspettar che l’ultima
gelida e fosca aurora
chiuda alle genti ancora
la gran porta del Sole;

quando la Terra nera
girerà vuota, e ch’era
Terra, s’ignorerà.

Giovanni Pascoli

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Claudio Rossi

“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”