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La monnezza dello Stato

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Dal 31 luglio 1988 e fino a poche settimane fa, tra le province di Napoli e Caserta, nelle zone del famoso comprensorio dei rifiuti, dove sono accatastate le ecoballe, e in tutte le campagne che furono della Campania felix, nonchè in tutte le aree che sono state adibite a discariche di emergenza durante il periodo dell’emergenza rifiuti del 2007-2008, sono state rinvenuti centinaia e centinaia di fusti contenenti sostanze altamente tossiche e addirittura interi container sepolti sotto terra. Tra i ritrovamenti più importanti, ci sono i 370 fusti trovati in una cava di sabbia a Capua e i 120, provenienti dall’Ucraina, ritrovati a Santa Maria La Fossa. Questi rinvenimenti in parte sono stati casuali, in parte dovuti alle dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia e in parte frutto di indagini autonome della magistratura e della polizia giudiziaria. Nei giorni scorsi l’ex collaboratore di giustizia Carmine Schiavone, uscito dal programma di protezione già da una decina di anni, ha rilasciato alcune interviste, trasmesse da Sky TG24, in cui ha reso delle dichiarazioni scioccanti, in parte già conosciute e pubblicate. Il Coordinamento comitati fuochi, associazione impegnata nella repressione e denuncia dei roghi tossici a Napoli, a riguardo ha rilasciato questa nota:

“Vaste aree della Regione Campania, in particolare i territori a nord di Napoli e a sud di Caserta, negli ultimi trent’anni hanno subito un’autentica, impietosa devastazione, soprattutto per il sistematico smaltimento illegale di rifiuti tossici provenienti dalle industrie del Nord e dal tessuto dell’economia illegale locale. Questa è una realtà incontrovertibile, accertata da Commissioni parlamentari e dagli organi giudiziari competenti, che solo chi è in malafede può negare. Intere popolazioni sono state così condannate, per i prossimi anni e per le future generazioni, a pagare, con la morte per cancro o con altre gravi patologie e malformazioni, lo smaltimento a “poco prezzo” di rifiuti tossici. Questo lucrosissimo “affare”, tuttora in essere, è stato favorito anche da complicità e connivenze di esponenti delle istituzioni, alimentando la mancata gestione dei rifiuti urbani, perfettamente funzionale allo sviluppo del sistema criminoso. Proprio questa, nella nostra Regione, è stata addebitata a un “popolo brutto”, “sporco” e “cattivo”, irresponsabile ed ingovernabile, offrendo in questo modo un alibi perfetto per sommergerci di rifiuti industriali tossici. La cronaca degli ultimi giorni, con le dichiarazioni di uno dei protagonisti di questa realtà (il camorrista collaboratore di giustizia dal 1993 Carmine Schiavone), ha riacceso i riflettori sul terrificante e torbido scenario di crimini gravissimi, collusioni e complicità, che purtroppo tolgono credibilità alle istituzioni e alle forze dell’ordine. Dagli stralci di interviste a Carmine Schiavone, trasmesse da Sky TG24 del 24 agosto 2013 emerge una realtà sulla quale è necessario che il Parlamento intervenga con assoluta urgenza. Carmine Schiavone afferma che, nelle Province di Napoli e Caserta, sono stati seppelliti fanghi termonucleari e tossici di vario tipo, anche con la complicità delle istituzioni dello Stato italiano preposte al governo e controllo dei territorio. Il Coordinamento comitati fuochi, che rappresenta circa 50 associazioni e comitati presenti sul territorio, chiede che vengano pubblicati tutti gli atti relativi alle dichiarazioni rese da Carmine Schiavone.”

Dove è finita la documentazione a cui si riferisce Carmine Schiavone? Cosa è stato fatto per bonificare le zone che sappiamo essere certamente compromesse?

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Claudio Rossi

“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”

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