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La guerra all’oppio in Afghanistan: 131 morti da marzo

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Continua a mietere vittime in Afghanistan la campagna di eradicazione delle coltivazioni di papavero da oppio. Secondo dati ufficiali, 131 persone -tra civili e militari- sono rimaste uccise dallo scorso marzo in varie zone del Paese mentre erano al lavoro per la distruzione dei campi coltivati a papavero da oppio. ”Il bilancio delle vittime – ha spiegato il numero due del ministero afghano Antinarcotici, Mohammad Ibrahim Azhar – comprende soldati, poliziotti, agenti dell’Antinarcotici e civili”. La campagna di eradicazione delle coltivazioni di papavero da oppio e’ stata lanciata lo scorso marzo. In varie province dell’Afghanistan meridionale, sudoccidentale e orientale ”sono stati distrutti seimila ettari di campi coltivati a oppio”, ha spiegato Azhar, citato dall’agenzia di stampa Dpa. ”Il programma – ha aggiunto – prevede la distruzione di un totale di 15mila ettari”. Scontri tra forze di sicurezza afghane e contadini che tentano di opporsi alla distruzione dei campi si registrano spesso durante le campagne di eradicazione. Il grande ostacolo per il programma a livello nazionale, ha ammesso il numero due dell’Antinarcotici, sono le condizioni di sicurezza. L’Afghanistan e’ il maggior produttore mondiale di oppio. La raccolta del papavero inizia tra meta’ aprile e luglio a seconda delle province. Per il 2013 un recente rapporto dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (Unodc) e del ministero afghano Antinarcotici prevede un aumento dei campi coltivati a papavero da oppio in 12 delle 34 province del Paese e coltivazioni anche in ‘nuove’ aree, comprese alcune tra quelle che in passato erano state dichiarate ‘poppy-free’. Nel 2012 sono stati distrutti 9.672 ettari di campi coltivati a oppio. Due anni fa la produzione, cosi’ come nel 2012, si e’ attestata su 3.700 tonnellate.

(Fonte aduc)

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Claudio Rossi

“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”

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