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La casa del futuro è Made in Italy



L’Italia vince le Olimpiadi dell’architettura sostenibile, la competizione biennale in cui gareggiano i migliori progetti residenziali delle università di 20 Paesi, con RhOME for denCity.

La casa ecosostenibile, Rhome for denCity, ideata da Chiara Tonelli, insegnante di Tecnologia dell’architettura alla facoltà di Architettura dell’università Roma Tre, è dal team di 50, tra studenti, ricercatori e professori di Architettura, Ingegneria ed Economia di Roma Tre, ha vinto il Solar Decathlon Europe 2014, i Mondiali di bioarchitettura. Sono gli unici italiani selezionati tra centinaia di progetti provenienti da tutto il mondo.

Al secondo posto si è classificato un team francese che ha sviluppato il concetto della città fertile, incorporando l’attività agricola nel quadro urbano con il suo modulo Philéas, creato per riabilitare uno stabilimento industriale dismesso. Al terzo posto sono arrivati gli olandesi che hanno puntato a ingegnerizzare una “pelle” per avvolgere le case, The Skin, un involucro pensato per aggiungere spazio alle tipiche case olandesi, rendendole completamente autonome dal punto di vista energetico.

RhOME significa “A home for Rome (“Una casa per Roma”)” spiega Chiara Tonelli, “è stata pensata per Roma, per il parco di Tor Fiscale, con la sua baraccopoli e i suoi monumenti, ma è replicabile e trasportabile in tutte quelle realtà urbane di periferia oggi abbandonate e degradate”. Costruita in legno certificato a basso impatto ambientale; 65 metri quadrati di comfort e tecnologie applicate, dotate di illuminazione naturale e artificiale di avanguardia, con una forte attenzione alla qualità dell’aria interna per garantire il massimo comfort e la massima salubrità. Una casa architettonicamente bella, pensata per mettere assieme sobrietà ecologica e qualità del design. Il risultato è una casa trasportabile in treno, conveniente e minimale.

La “casa italiana”, è concepita in modo da consentire la massima flessibilità, con la possibilità di modificare e far crescere l’alloggio a seconda delle esigenze del momento. “La proposta abitativa di RhOME mira non solo a sviluppare un progetto architettonico a impatto zero, che produce più energia di quanta ne consumi, ma anche a liberare dall’abusivismo le aree archeologiche, come gli acquedotti romani, a favore di una nuova aggregazione urbana sostenibile”, illustra Chiara Tonelli. “La Casa” in realtà è un concentrato di efficienza energetica, innovazione, sostenibilità, design e bellezza. Sessanta metri quadrati più due loggette esterne fatte di materiali ecocompatibili, ispirati al massimo del risparmio energetico, ma anche dei consumi, per produrre più energia di quanta se ne usi, seguendo il principio delle 5 R: rigenerazione urbana, relazione tra cittadini, rapidità di costruzione, riduzione di impatto ambientale, riuso.

I principali vantaggi, quindi, consistono nel risparmio economico ed energetico, nella salvaguardia del territorio ancora non costruito, nell’ottimizzazione delle infrastrutture preesistenti e nel miglioramento delle relazioni sociali. Una casa di questo tipo costa 1.032 euro al metro quadro, inclusi gli arredi fissi. “Sarebbe perfetta come casa popolare e per Roma soprattutto” dice la Tonelli. Ma nessuno delle istituzioni locali e nazionali ancora se n’è accorto.

North-East facade_photo by Lorenzo Procaccini

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Claudio Rossi

“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”

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