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Jeff Bezos, boss di Amazon, è il peggior capo al mondo

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Jeff Bezos, numero uno di Amazon, è il peggior capo del mondo. A stabilirlo il voto di oltre 20 mila sindacalisti radunatisi per il congresso mondiale dei sindacati (Ituc-Csi) di Berlino. “Jeff Bezos rappresenta il peggior esempio dei datori di lavoro che stanno promuovendo il modello di business americano. Il nostro messaggio alle multinazionali è che la devono smettere di maltrattare i propri dipendenti”, ha detto Sharan Burrow segretario generale ITUC. Amazon in Germania, tratta i suoi lavoratori come se fossero dei robot, tra l’altro la società non nasconde che tra qualche anno proprio i droni sostituiranno i lavoratori.

Amazon è accusata di evasione fiscale (milioni di tasse evase in Europa passando per Lussemburgo) e di condizioni di lavoro disumane. Ritmi di lavoro massacranti (120/130 articoli prelevati ogni ora), pause pranzo “nette” di soli sei minuti, perquisizioni personali ad ogni ingresso e uscita dal lavoro, musica hard-rock per far aumentare la produttività, preavvisi scritti di licenziamento se nemmeno la musica hard-rock ha fatto aumentare quella produttività, freddo tenuto costante nei capannoni per tenere ‘reattivi’ i dipendenti, oltre venti chilometri percorsi in ogni turno. Questo è lavorare in Amazon.

Tra gli altri candidati per il sondaggio c’erano i nomi di C. Douglas McMillon, amministratore delegato di Wal-Mart, Jamie Dimon di JP Morgan Chase, Loyd Blankfein di Goldman Sachs e Charles Koch delle Koch Industries.

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Claudio Rossi

“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”

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