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Innamorarsi su internet?

Da quando gli esseri umani si innamorano, c’è sempre stato qualcuno che ha voluto intromettersi. Che si trattasse di un familiare, un sacerdote o un amico, il motivo era sempre lo stesso: erano convinti di essere più bravi degli altri a combinare le coppie. Oggi, però, c’è un nuovo cupido in città: internet. Il suo unico scopo è il profitto e i single in cerca dell’anima gemella fanno la fila per usare i suoi servizi. I siti di dating online promettono due cose che né gli amici né gli incontri casuali sanno ofrire: un bacino d’offerta molto ampio e un metodo “scientifico” per far aumentare le possibilità che la storia finisca con un lieto fine.

L’ampia scelta è innegabile, ma il metodo è davvero scientiico? Se lo è chiesto un gruppo di psicologi guidato da Eli Finkel, della Northwestern university in Illinois, dopo aver esaminato alcuni studi realizzati in dal primo sito di incontri, Match.com, fondato nel 1995.

Finkel e i suoi colleghi sono molto scettici sull’industria multimiliardaria degli incontri online, in particolare perché i siti non spiegano con chiarezza come funzionano gli algoritmi usati per abbinare le persone. Non c’è nessuna prova scientifica che faranno scoppiare la scintilla. È possibile, però, fare un test per capire se è vero il fatto che mettono insieme le persone con tratti caratteriali compatibili. E su questo non ci sono dubbi, visto il numero di domande a cui bisogna rispondere per registrarsi. Ma si parte dal presupposto, non dimostrato, che le coppie con personalità compatibili hanno maggiori possibilità di funzionare rispetto a quelle con caratteri diversi. Per analizzare questa affermazione, il professor Finkel cita uno studio pubblicato nel 2010 da Portia Dyrenforth dell’Hobart and William Smith college. Dyrenforth ha intervistato più di 20mila persone per studiare la loro personalità e vita di coppia. Coppie con personalità simili erano in effetti più felici rispetto a quelle con caratteri diversi, ma la differenza era minima: lo 0,5 per cento.

Come dice il professor Finkel: “Non c’è niente di sbagliato nel dire che questi siti usano un algoritmo che fa aumentare leggermente la possibilità di creare una relazione stabile. Ma non è vero che aiutano a trovare l’anima gemella”.

Troppi cioccolatini

Tuttavia è certo che le possibilità di trovare l’amore aumentano grazie all’altra caratteristica che questi siti offrono: un’ampia scelta. Ma anche qui le cose non sono così semplici. Alcuni algoritmi lasciano che sia il cliente a decidere cosa sta cercando e, in base ai criteri indicati, offrono tutti i profili disponibili. La questione è se quello che vogliono coincide con quello di cui hanno davvero bisogno. E anche qui, i dati suggeriscono che le persone non sanno quello che vogliono. Uno degli studi condotti da Finkel, per esempio, mostra che quando hanno a che fare con lo speed dating le preferenze dichiarate dalle persone non combaciano con quello che a queste persone poi piace realmente.

Anche avere troppa scelta può essere un problema. Decidere tra sei tipi diversi di cioccolatini è sicuramente più facile che scegliere fra trenta. E un sito di incontri può mettere insieme migliaia di coppie presumibilmente perfette.

Per quanto riguarda lo speed dating, Finkel ha trovato studi che dimostrano come le persone, di fronte a una scelta molto vasta, si concentrano poco su aspetti che implicano il ragionamento e la conversazione, e prestano più attenzione alle questioni fisiche. In altre parole, l’abbondanza appanna le capacità critiche. La conclusione dell’analisi di Finkel, quindi, è che anche su internet l’amore è diicile da trovare. Non significa che la rete non si deve usare. Ma le probabi- lità di incontrare l’anima gemella nel bar dietro casa o fermandosi a parlare con uno sconosciuto di cui si incrocia lo sguardo per strada sono le stesse che si hanno quando si fa clic sul mouse sperando che un giorno Cupido scocchi la sua freccia.

(fonte The Economist – traduzione l’Internazionale)
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Claudio Rossi

“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”

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