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Infettati per testare gli antibiotici

Il servizio sanitario americano ha esposto prostitute, prigionieri e soldati guatemaltechi a malattie sessualmente trasmissibili. Nel 2010, una ricercatrice del Wellesley College di nome Susan Reverby ha scoperto che il servizio sanitario nazionale degli Stati Uniti si e’ dato piuttosto da fare anche in Guatemala, dopo lo spaventoso esperimento della sifilide di Tuskegee, negli anni che vanno dal 1946 al 1948, infettando quasi mille cittadini con malattie veneree. Perché? Per testare degli antibiotici. Se non ci credete, ecco qui di seguito alcuni brani tratti da un documento intitolato Le scoperte contenute nel rapporto del centro per il controllo delle malattie del servizio sanitario nazionale americano negli anni 1946-1948 relativo allo studio d’inoculazione di patologie sessualmente trasmissibili.

Secondo questi materiali d’archivio, l’obiettivo principale degli studi era quello di sviluppare modelli umani di trasmissione del Treponema pallidum, il batterio responsabile della sifilide, mediante rapporti sessuali e inoculazione in membrana allo scopo di valutare l’efficacia di potenziali regimi chemioprofilattici. Sono state poi compiute ulteriori ricerche per valutare il potenziale di reinfezione di persone che presentavano sifilide latente non manifesta o che erano state da poco curate con la penicillina, per comparare diversi sieri per combattere questa malattia, e per sviluppare modelli umani di diffusione e chemioprofilassi degli agenti della gonorrea e dell’ulcera venerea.

Tra i soggetti degli studi sulla trasmissione c’erano professioniste del sesso a pagamento, detenuti del penitenziario di Stato, pazienti dell’istituto nazionale di igiene mentale e soldati. All’inizio, gli studi sulla trasmissione di queste malattie prevedevano il contatto sessuale dei prigionieri con le prostitute già infettate con il batterio della sifilide o della gonorrea. In seguito, i batteri vitali sono stati direttamente inoculati (soprattutto nella pelle e nelle mucose) dei soggetti. La concezione e la conduzione di queste ricerche era immorale sotto svariati aspetti: per esempio, l’esposizione voluta dagli individui a seri rischi riconosciuti per la propria salute, la mancanza di conoscenza e di consenso a queste procedure sperimentali da parte loro, e l’uso di popolazioni altamente vulnerabili.

Secondo il Rapporto riepilogativo sulla sifilide e i resoconti degli esperimenti, tali ricerche coinvolgevano prostitute, detenuti, e pazienti dell’istituto di igiene mentale. In questa serie di studi sono stati esposti all’infezione 696 soggetti in esperimenti individuali. Nella serie di studi sulla gonorrea, sono stati esposti all’infezione 772 soggetti per esperimenti individuali. Gli studi sull’ulcera venerea prevedevano soldati e pazienti dell’istituto di igiene mentale. Sono stati esposti all’infezione per inoculazione 142 soggetti.

Sembra che queste ricerche siano finite nel 1948, anche se si e’ continuato con alcuni test di laboratorio e osservazioni dirette sui pazienti fino ai primi anni Cinquanta. Non c’è prova che i risultati degli esperimenti di inoculazione delle malattie a trasmissione sessuale siano stati mai presentati in pubblicazioni scientifiche o altrove.
Fonte Il libro che nessun governo ti farebbe mai leggere – Jesse Ventura (Controcorrente)

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Claudio Rossi

“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”

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