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Imprenditore muore e lascia l’azienda in eredità ai suoi operai

azienda Dioma-Leonardo Martini

L’ultimo atto che ha voluto compiere un imprenditore vicentino, Leonardo Martini, morto a 72 anni senza figli, è stato quello di lasciare l’azienda ai suoi 25 dipendenti, operai della ditta Dioma da lui fondata nel 1967. Un’azienda sana specializzata in stampi di materiale plastico per l’industria automobilistica. L’azienda lavora come terzista per grandi aziende dell’automotive (Audi Volkswagen e Saeco), realizzando cruscotti e altre componenti di automobili, molte delle quali venivano vendute in Germania.

Il suo funerale, una sorta di addio laico, si è tenuta in fabbrica. La bara posta al centro del grande spazio era sormontata da uno stilizzato uomo Vitruviano, di un altro Leonardo, sorretto dalla forca di un muletto. La cerimonia si è conclusa ieri con una altro rito voluto da Martini: una bicchierata attorno al feretro su cui campeggiava una foto dell’imprenditore con in mano due bottiglie.

Franca Furlan, compagna dell’imprenditore, ha dichiarato a Il Giornale di Vicenza che suo marito “voleva che gli operai si sentissero parte dell’azienda e sentissero la responsabilità. È sempre stato dalla loro parte. L’aveva sempre detto: non voglio che la società sia venduta ad altri, ad estranei“. I due dirigenti e i circa 20 lavoratori storici della ditta diventeranno così soci a tutti gli effetti. “Ora non dobbiamo tradirlo”, questo il pensiero commosso e risoluto dei dipendenti. Un gesto quello di Martini più unico che raro per questo Mondo alla Rovescia.

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Claudio Rossi

“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”

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