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Il tiro alla fune europeo

 

 

Per la Merkel il 6 maggio potrebbe diventare un 11 settembre. Tra due settimane oltre che per il ballottaggio in Francia si vota in Grecia, il paese nel quale il rigore teutonico ha già prodotto 1.752 suicidi. L’Irlanda ha detto che sottoporrà il nuovo trattato a referendum popolare. L’Olanda, finora tra i più stretti alleati della Germania, traballa: la coalizione di centrodestra si è spaccata proprio sul fiscal compact ed il premier Mark Rutte annunciato le elezioni anticipate. Alle quali il partito nazionalista si presenta con lo slogan «Fuori i dittatori di Bruxelles». La Spagna ha notificato all’Europa che con il 25 per cento di disoccupazione non potrà rispettare le scadenze sul deficit pubblico. In Danimarca l’appoggio a Berlino sta facendo scricchiolare il nuovo governo della socialdemocratica Helle Thorning Schmidt. Quanto alla Gran Bretagna, quel patto non l’ha mai sottoscritto. Allora, era il 2 marzo, si sprecarono sentenze sull’euroscetticismo e l’isolamento britannico, dimenticando che sulle grane dell’Europa la storia ha sempre dato ragione all’Inghilterra. Come si vede l’onda è molto diffusa, e non è di destra né di sinistra ma solo di cittadini normali. Se lo ricordi anche Mario Monti.

Se oggi l’Unione europea facesse una cosa elementare in democrazia, sottoponesse cioè a referendum nei paesi membri il nuovo trattato di bilancio ed i vincoli scritti voluti dalla Merkel su tasse, welfare, lavoro, che risultato uscirebbe? Il fatto che a Bruxelles e Berlino non passi neppure per la testa un’ipotesi del genere, la dice lunga sugli interessi in ballo. Voi direte: è ovvio che tra il burro e i cannoni risultano più graditi i primi. Non sempre è così: gli inglesi accettarono le lacrime, sudore e sangue di Churchill per battersi contro Hitler. Gli americani l’invito di Kennedy a chiedersi che cosa potevano fare loro per l’America, e non l’America per loro. Noi italiani abbiamo detto sì alle leggi speciali contro il terrorismo e no al ritorno della scala mobile. Oggi se si continua a sacrificare la democrazia allo spread, prima o poi (più prima che poi) saranno gli stessi popoli a mandare al diavolo i mercati e i tedeschi. Anche perché che cosa viene offerto in cambio a noi europei? Un ruolo ormai marginale rispetto alle nuove potenze ed agli Usa. Un benessere che regredisce a livelli di sottosviluppo. Un paio di secoli di conquiste civili e sociali considerate rottamabili. Uno standard di vita che rifulge solo nei film di Woody Allen. In poche parole, un luogo dove uno solo comanda e tutti gli altri lavorano per lui: ci ricorda qualcosa.

(Fonte Il Tempo)

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Claudio Rossi

“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”

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