Il 15 marzo 2013 si è riunito il nuovo Parlamento italiano. Su 945 parlamentari, i neo-eletti sono 567, pari al 60% di del totale, 34 gli under 30. Per dare un “benvenuto in Parlamento” a tutti i deputati e senatori Save the Children ha consegnato loro il ParlaMemo, un diario con 40 proposte da “votare” a favore dei bambini comprese alcune misure urgentissime per la loro “crescita”: mense scolastiche gratuite nelle scuole primarie; piano nazionale anti-povertà, cittadinanza ai minori nati da genitori stranieri; ascolto dei minori in Parlamento. L’auspicio di Save the Children, e di tutti noi, è che sin dai primi minuti del loro lavoro i parlamentari possano impegnarsi a favore dei bambini e dei giovani del nostro Paese.
In Italia oltre 720 mila bambini e ragazzi sono “privi di beni e servizi per uno standard di vita accettabile”. Tra il 2010 e il 2011 le famiglie con minori in povertà assoluta sono cresciute da 365 a 440 mila. I bambini e i ragazzi in povertà relativa sono oltre 1 milione e 800 mila, il 17,6% della popolazione sotto 18 anni. Com’è noto, le aree di maggior disagio si trovano nel Meridione, dove si registra la compresenza dei principali fattori di impoverimento: famiglie numerose, monoreddito, scarsa occupazione femminile, eccetera. Le stime della Banca d’Italia dicono che il 40% dei minori del Sud e quasi il 50% di quelli delle Isole sono a rischio povertà. Tutte le iniziative adottate in questi anni a sostegno delle famiglie con minori in difficoltà (assegni di sostegno per le famiglie numerose, al nucleo familiare, Bonus Bebé) hanno avuto scarsa efficacia. In Inghilterra i trasferimenti sociali allontanano dalla soglia di povertà un numero 3-4 volte maggiore di bambini. La povertà minorile non è solo un fenomeno inaccettabile dal punto di vista etico e della violazione dei diritti. E’ una pesante ipoteca sul futuro di centinaia di migliaia di bambini. Una zavorra sul futuro del paese.