L’era Berlusconi pareva finita. Pareva. Poi è arrivato Renzi “il rottamatore” e gli ha offerto la possibilità di aver un ruolo fondamentale, di ridisegnare la Costituzione, la nuova legge elettorale, l’elezione del capo dello Stato. A rileggere le dichiarazioni di molti esponenti Pd di fede renziana, la resurrezione del leader di Forza Italia non era un’ipotesi messa da conto.
Sentite un pochino cosa diceva Renzi l’11 settembre del 2013: “In un qualsiasi Paese dove un leader politico viene condannato con sentenza definitiva, la partita è finita: game over”. E ancora “un uomo con una vita sessualmente promiscua e moralmente discutibile” (Debora Serracchiani), un “puttaniere” (Pina Picierno), un “vecchio satiro compulsivo” (ancora Serracchiani), un “maiale” (Alessandra Moretti), “dice di essere il leader più popolare del mondo? In effetti piace molto anche negli altri pianeti” (Dario Franceschini), Matteo Orfini invece lo chiamava “statista solo sui teleschermi”. Poi, a fine 2013, si era convinto che fosse “politicamente irrilevante”.
C’eravamo tanto odiati (per finta):
ANNA FINOCCHIARO: “Minaccia i nostri figli, si appella alla piazza. Ancora una volta, per i propri scopi, usa metodi e linguaggio anti-Stato” (26/11/2013)
PAOLO GENTILONI: “Un condannato in via definitiva non può essere il leader di un grande partito, in una democrazia occidentale” (3/8/2013)
ROBERTA PINOTTI: “Mentre tanti italiani non hanno i soldi neppure per mangiare, Berlusconi dona 5.000 euro alle ragazze, deve dimettersi” (13/2/2011)
ANDREA ORLANDO: “Se fossimo in un Paese in cui non c’è Berlusconi, la via d’uscita sarebbe mettere insieme due forze con visioni diverse?” (6/3/2013)
DEBORA SERRACCHIANI: “Nell’interesse degli italiani è imperativo che Berlusconi stia per sempre lontano dalla gestione della cosa pubblica” (4/2/2013)
GIULIANO POLETTI: “In linea con la sua incontrollabile pulsione a produrre battute di dubbio gusto, Berlusconi continua a insultare le coop” (1/3/2007)
PINA PICIERNO: “Sicuramente è un puttaniere. Penso che se Berlusconi è colpevole, ed io penso che lo sia, debba andare in galera” (28/9/2011)
DARIO FRANCESCHINI: “È l’ultimo uomo al mondo che può parlare di questione morale. Se si guarda allo specchio, non ci riuscirà per la vergogna” (6/12/2008)
SIMONA BONAFÈ: “È evidente che con la vittoria di Matteo Renzi il primo ad andare a casa sarebbe proprio Berlusconi” (25/11/2012)
MATTEO ORFINI: “Non è neppure immaginabile la riedizione di una maggioranza come quella che ha sostenuto il governo Monti” (6/3/2013)
MARINA SERENI: “C’è chi rispetta le istituzioni e chi le rappresenta soltanto se queste si piegano ai suoi comandi, al suo volere, ai suoi bisogni” (1/10/2013)
ERMETE REALACCI: “Non mi illudo che sia diventato uno statista illuminato. Mi auguro che venga mantenuto almeno un tasso di decenza” (13/5/2013)
ALESSANDRA MORETTI: “Alle promesse di Berlusconi non credono più neanche gli anziani e neanche le casalinghe” (20/5/2014)
LUIGI ZANDA: “Sul rispetto dello Stato di diritto e delle istituzioni democratiche, Berlusconi e Grillo la pensano allo stesso modo” (1/2/2014)
ROBERTO SPERANZA: “Questi tentativi per sfuggire alla giustizia ci consegnano Berlusconi sempre più caimano e sempre meno uomo di Stato” (25/11/2013)
Tutto è bene quel che finisce nel Partito della Nazione e della Coerenza, tutti insieme amorevolmente al potere e a puttane. Un Padre delle puttanate.