Il mio paese ha freddo ogni giorno dell’anno
ha fame e sete e gioventù
Il mio paese è un pezzo di legno
di letto che non basta per quattro o per otto
Il mio paese ha pioggia e vento
ha facce disegnate con la cenere
ha mani che applaudo per non morire
Il mio paese non ha nome
non ha età né tempi
non ha strade né sorrisi
Il mio paese non ha Dio
il lievito e il sale vinsero i santi
l’acqua dei rubinetti fu più pura di una chiesa
Il mio paese è un compendio dell’amore stanco
è una biografia senza rive né angoli
un cadavere recente
un bicchiere che non sarà mai riempito
Il mio paese ha bambini che sembrano vecchi
e vecchi che si rubarono gli anni
ha donne con occhi spenti
e uomini tagliati a metà
Il mio paese ha alberi senza tronchi e senza foglie
ha rose che cambiarono colore
per un chilo di pane
Il mio paese è una ferita nel tempo
una chitarra malata e sorda e muta
una canzone di nomi definitivamente tristi
definitivamente amari
definitivamente dimenticati nel grande sogno della vita
Mario Meléndez