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Il marocchino fermato e identificato 80 volte in 18 anni

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Marocchino, maschio adulto, nel nostro Paese dal ’96, con una carriera criminale di tutto rispetto. Fermato e identificato dalle forze dell’ordine ottanta volte, 80. È entrato e uscito dalle italiche carceri almeno un terzo delle volte che è stato fermato. Lui è il nostro recordman portabandiera dello scandalo immigrazione in Italia, Paese in cui è facile entrare, ancor più facile spassarsela alla faccia del codice penale, e da cui è complicatissimo uscire.

Lui è il simbolo del fallimento della burocrazia, delle mani legate degli operatori che gestiscono l’emergenza immigrati. Se qualche consolato non si metterà di traverso, se il soggetto non darà in escandescenza a bordo di un aeroplano, forse, ma solo forse, sarà finalmente rimpatriato.

Rientrerà? Molto probabile. “Le persone che rimpatriamo, e in particolare quelli con una lunga storia criminale alle spalle vissuta nel nostro Paese – racconta il poliziotto Angelo, nome di fantasia – tentano subito di rientrare. Il perché è facile. Quando vengono fermati o arrestati in fragranza di reato non hanno certo il tempo per racimolare i propri averi, magari nascosti da qualche parte. Vanno dritti in carcere, poi al Cie per l’espulsione, e infine, se le pratiche non subiscono ostacoli, salgono a bordo di un aereo. Tornano perché hanno conti da regolare, soldi da recuperare, magari una donna, dei figli. Qualche anno fa accompagnai un marocchino a Casablanca per rimpatriarlo. Era un tipo simpatico, una lenza. Occhi vispi, naso adunco, uno svelto. Aveva precedenti per spaccio, qualche scippo. Poca roba. Io e il mio collega fummo molto cortesi con lui. Lui era cortese con noi. Mai una parola fuori posto, un tentativo di fuga. Ricordo che all’aeroporto di Casablanca, mentre lo consegnavamo alle autorità locali, mi diede una pacca amichevole sulla spalla e mi disse: “Allora Angelo, ci vediamo presto. Se ripasso dall’aeroporto di Fiumicino – a quel tempo lavoravo al Da Vinci – vengo a salutarti, magari ci prendiamo un caffè“.

Marocchini con l’Italia nel cuore. Il motivo potete immaginarlo. In quale altro Paese europeo un extracomunitario sarebbe stato fermato ottanta volte in 18 anni? Nessuno. Questa è la Nazione dei record. Gli stranieri lo sanno. E allora.. benvenuti.

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(Tratto da Il Tempo dell’8 Giugno 2014)

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Claudio Rossi

“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”

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