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Il Greenfreeze una tecnologia verde per la refrigerazione

A furia di usare i condizionatori, si sa, facciamo un gran male al Pianeta terra. Eppure un’alternativa c’è. E non è morire di caldo. Ma sono i refrigeranti naturali, noti e usati per i frigoriferi a partire dal 1993 quando Greenpeace inventò (senza brevettarlo) il sistema Greenfreeze, basato sull’utilizzo di refrigeranti naturali a basso impatto: miscele di idrocarburi (propano, butano, ciclopentano), acqua, aria e anidride carbonica.Oggi nel mondo ci sono più di 650 milioni di frigoriferi Greenfreeze, in Cina la loro quota è del 75% (dato 2010, UNEP). Nel 2012 la tecnologia Greenfreeze rappresenta il 40% della produzione globale, ma entro il 2020 si arriverà all’80%. L’impulso a questa innovazione venne dalle conseguenze del protocollo di Montréal che, nel 1987, mise al bando i clorofluorocarburi (Cfc) utilizzati per la tecnologia del freddo, ma corresponsabili del buco dell’ozono. Di conseguenza, nel 1996, i Paesi industrializzati hanno cessato la produzione di Cfc e da allora ci rinfreschiamo con gli idrofluorocarburi (Hcfc e Hfc) che non bucano l’ozono, ma producono l’effetto serra. Le alternative agli HFC esistono in quasi tutti gli ambiti di applicazione: per frigoriferi e condizionatori domestici, e per quelli commerciali; per condizionatori portatili; nei processi industriali e per le schiume isolanti. Se l’attuale trend d’utilizzo non venisse modificato, nel 2050 il comparto della refrigerazione peserebbe per il 27 per cento sul surriscaldamento globale. E l’allarme, lanciato anche alla conferenza di Rio, riguarda i condizionatori, che nei Brics (soprattutto India e Cina) rientrano tra i nuovi status symbol per il ceto medio, con un mercato che cresce al ritmo del 20 per cento annuo e una produzione di 500 mila tonnellate che per ora utilizza quasi esclusivamente i dannosissimi clorofluorocarburi. Per questo Greenpeace chiede a quei governi il varo di incentivi fiscali per le aziende che accettino di eliminare gli Hfc, convertendosi all’uso dei refrigeranti naturali.

Greenfreeze: la situazione italiana. Sul mercato italiano ci sono prodotti di importazione, che in alcuni casi occupano una quota di mercato significativa e interessante. In ogni caso per valutare la diffusione della tecnologia Greenfreeze in questi settori è necessario circoscrivere l’analisi ai marchi più grandi.

La ricerca industriale si concentra sulle tecnologie con il minore impatto ambientale, sull’autonomia degli impianti in caso di perdita di corrente e sui sistemi per la segnalazione di guasti e malfunzionamenti. A ciò bisogna aggiungere la tendenza ad aumentare il livello di recupero e riciclo delle componenti. Parlando nello specifico della tecnologia Greenfreeze, è importante segnalare che se da un lato l’attenzione dei consumatori è rivolta all’efficienza energetica, dall’altro c’è poca conoscenza riguardo i gas refrigeranti. De Longhi è l’unica azienda italiana di condizionatori portatili. A lungo l’azienda si è impegnata nella creazione di prodotti a basso impatto sull’ambiente.

Nel settore della grande distribuzione assistiamo a una graduale concentrazione delle industrie. Le maggiori catene della grande distribuzione alimentare presenti in Italia sono: Coop Italia; Conad; Auchan; Selex; Esselunga e Carrefour. Queste catene coprono più del 50% del mercato. Tutte le catene di supermercati sono coinvolte nel processo di miglioramento del livello di efficienza energetica: il consumo di energia rappresenta, infatti, una voce molto importante dei costi operativi. Manca, tuttavia, la spinta a comunicare all’esterno questo tipo di attività e anche la tendenza a elaborare strategie sistematiche e diffuse. Le aziende che hanno fornito in maniera tempestiva e puntuale le informazioni sulle tecnologie Greenfreeze adottate all’interno dei loro punti vendita sono Coop Italia, Auchan e Carrefour. Quest’ultima in particolare ha fornito un documento completo sulle proprie attività.

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Claudio Rossi

“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”

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