In Bangladesh, la povertà è palpabile ovunque. Quasi la metà della popolazione vive sotto il minimo esistenziale e il 36% rientra nella fascia dei poverissimi. Secondo gli indici di sviluppo umano, il paese è al 139 posto su un totale di 175.
Il Bangladesh Child Right Forum stima siano circa 7 milioni i bambini bangladesi di età compresa tra i 5 e i 14 anni costretti a lavorare fin da piccoli per contribuire al mantenimento delle proprie famiglie, divenendo vittime di abusi e torture nel 17% dei casi. Invece di andare a scuola e studiare, lavorano ore ed ore come servi nelle case dei più benestanti, nelle cave, in fabbrica, come facchini, in piccoli negozi, officine, nei campi o frugano nelle discariche per recuperare il recuperabile.
Ma è il tessile il settore in Bangladesh in cui persistono condizioni di lavoro spesso inumane e in cui, la sicurezza degli operai, le paghe bassissime, la violenza sulle donne e sui minori, creano situazioni che rasentano la schiavitù. In Bangladesh circa 7000 fabbriche irregolari non sono soggette a controlli di sicurezza. Bambini costretti a lavorare per 16 ore in fabbriche tessili, dove si occupano di cucire i jeans e gli altri abiti che indossiamo abitualmente, pagati soltanto 37 dollari al mese (circa 33 euro), meno dei 61 dollari della Cambogia e dei 150 dollari della Cina.
Il business che ruota intorno a questo mercato varia dai 25 ai 29 miliardi di dollari, sono le grandi multinazionali dei marchi internazionali che subappaltano le produzioni dei vestiti e rendono irrintracciabile la vera provenienza del prodotto.
Terre des Hommes Italia lavora in Bangladesh dal 1996 e si batte proprio per garantire ai bambini e alle bambine di questo paese un’infanzia serena e libera dagli abusi, nel pieno rispetto dei loro diritti. L’Ong chiede a gran voce all’opinione pubblica internazionale, ai governi, alle aziende produttrici (specie quelle italiane), ai commercianti e ai consumatori finali che si realizzi una forte e congiunta pressione affinché lo sfruttamento del lavoro minorile venga bandito definitivamente e le condizioni di lavoro migliorino per tutti, garantendo sicurezza e salari dignitosi.