Le aziende farmaceutiche hanno curato, per anni, i bambini denutriti del terzo mondo con farmaci a base di steroidi anabolizzanti o di testosterone. Tutto questo per mano di tre multinazionali farmaceutiche l’olandese Organon, il gigante statunitense Winthrop e la svizzera Ciba-Geigy che, complessivamente, sono riuscite a vendere enormi quantità di steroidi anabolizzanti.
Le aziende farmaceutiche avevano iniziato ad occuparsi dei bambini denutriti dei Paesi sottosviluppati fin dall’inizio degli anni sessanta, con molteplici sperimentazioni e studi pubblicati su prestigiose riviste scientifiche. Una di queste sperimentazioni, pubblicata nel settembre 1963, aveva un titolo inequivocabile: “stanozolol in pediatrics”, così come l’altra, pubblicata nel luglio del 1965, intitolata: “Clinical trials of anabolic steroids in malnourished children”.
Erano circa gli anni in cui nasceva lo sprinter giamaicano-canadese Ben Johnsson che alle Olimpiadi di Seoul risulterà positivo proprio per lo stanozololo. Quasi venti anni dopo quelle sperimentazioni, perciò all’inizio degli anni ottanta, l’Ufficio regionale per l’Asia e il Pacifico della International Organization of Consumers Union con sede in Malesia ha pubblicato un terribile articolo che dimostra come a quelle sperimentazioni fossero poi realmente seguite reali somministrazioni su vasta scala di steroidi anabolizzanti ai bambini denutriti. Tutto questo per mano di tre multinazionali farmaceutiche che, complessivamente, sono riuscite a vendere enormi quantità di steroidi anabolizzanti. Dopo aver ricordato che l’uso degli steroidi anabolizzanti sui bambini era invece tassativamente vietato in tutti i Paesi industrializzati, l’articolo ha esplicitamente accusato la multinazionale olandese Organon di averlo dato ai bambini di ventinove Paesi del terzo mondo (diremmo oggi “ Paesi in via di sviluppo”). Anche il gigante farmaceutico statunitense Winthrop e la svizzera Ciba-Geigy si erano rese responsabili di una vasta vendita di steroidi anabolizzanti nei Paesi poveri.
Qui è riprodotta la locandina di propaganda del Fertabolin, uno steroide anabolizzante, che dimostra come l’azienda Organon l’avesse mirato sui bambini, spacciandolo per farmaco capace di stimolare l’appetito fisiologico, aiutare a guadagnare il normale peso e la normale altezza, assicurare l’assimilazione ottimale del cibo.
Alcune associazioni mediche olandesi denunciarono pubblicamente i fatti fino a costringere l’azienda Organon ad interrompere l’irresponsabile e vergognosa operazione commerciale. Giova precisare che i foglietti illustrativi del farmaco predisposti per i Paesi poveri “dimenticavano” di precisare gran parte degli effetti collaterali degli steroidi anabolizzanti.
E’ un dato di fatto che, ancora nel novembre del 1986, il Ministro della Sanità del Pakistan rendeva nota una lista di farmaci per i quali veniva ritirata l’autorizzazione alla vendita e tra essi si riscontravano 8 diversi farmaci a base di steroidi anabolizzanti, tra i quali il Fertabolin. Evidentemente il provvedimento non aveva, però, sortito alcun effetto se, nel settembre 1988, il Ministro della Sanità era stato costretto ad emettere un altro provvedimento di cancellazione degli stessi farmaci anabolizzanti e di altri che nel frattempo si erano aggiunti. Giova precisare che tra di essi c’era ancora il Fertabolin ma non più prodotto dall’azienda farmaceutica Organon bensì dall’azienda Hormone Labs di Karachi unitamente ad altri dodici farmaci a base di steroidi anabolizzanti o di testosterone.
In tutta evidenza, si era realizzato il “passaggio del testimone” dalle aziende farmaceutiche multinazionali alle aziende farmaceutiche regionali sorte dal nulla.
Eppure, nel luglio 1986 l’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva scritto: “E’ vitale che i governi stabiliscano politiche per il controllo della fabbricazione, della distribuzione e dell’uso dei prodotti farmaceutici” e il Parlamento Europeo aveva approvato un documento che affermava: “i popoli poveri muoiono per malattie come la tubercolosi, la polmonite e la malaria perché non dispongono delle medicine essenziali per curare queste malattie; nel contempo viene promossa dalle aziende farmaceutiche la vendita di farmaci non necessari o potenzialmente molto pericolosi come gli steroidi anabolizzanti dati ai bambini che soffrono di malnutrizione”.
Dan Duchaine, il socio in affari di David Jenkins, ex campione europeo 1971 dei 400 metri e medaglia d’argento olimpica nel 1972 nella staffetta 4×400 metri, più volte coinvolto in vicende giudiziarie per traffico di doping, in un’intervista rilasciata nel 1995 nella quale raccontava la sua vita,ha rivelato che nei primi anni ottanta egli riceveva gli steroidi anabolizzanti dalla Gran Bretagna e dall’India e poi provvedeva a rivenderli a diversi trafficanti statunitensi. Questa ammissione consente di capire che, in quel periodo, gli steroidi anabolizzanti del mercato indiano erano già controllati da alcune famiglie mafiose e non servivano solo per la perversa somministrazione sui bambini e dimostra l’intreccio tra il consumo dei farmaci doping da parte di diverse categorie di persone (atleti, body builders, militari, gente dello spettacolo) e la distribuzione con false finalità terapeutiche di detti farmaci.
Nel novembre 2005, circa quaranta anni dopo quelle sperimentazioni selvagge e circa venti anni dopo la somministrazione massiccia a scopo “terapeutico” degli steroidi anabolizzanti ai bambini denutriti nonostante gli inascoltati appelli e provvedimenti istituzionali, la rivista Current Science ha pubblicato un articolo del responsabile del Dipartimento di Biotecnologia dell’Università indiana di Bharathidasan. Riferendosi a quelle e ad altre sperimentazioni condotte nel terzo mondo, egli ha scritto: “L’India è il luogo ideale nel quale svolgere i test clinici, senza minimamente assumere precauzioni…A molti bambini in Bangladesh vengono somministrati gli steroidi anabolizzanti per accelerare il loro sviluppo e per avviarli precocemente e con maggiore facilità alla prostituzione. Tutto questo non accade senza il coinvolgimento delle aziende farmaceutiche e dei medici e senza l’apatia delle autorità governative.. Dobbiamo rispettare i principi bioetici e non giocare con le persone povere, prive di conoscenze e bisognose di aiuto”.
Andrebbero approfonditi dalle competenti autorità altri indizi che indicherebbero come ancora attuale la diffusione, sotto forma di aiuto umanitario, degli steroidi anabolizzanti, ai Paesi in via di sviluppo.
Il Pakistan e soprattutto l’India, da Paesi colonizzati dalle multinazionali farmaceutiche si sono improvvisamente trasformati in protagonisti della produzione incontrollata e dei traffici illegali internazionali di steroidi anabolizzanti e di altri farmaci doping: è logico supporre che questa “trasformazione” sia una maschera dietro la quale si nascondono alcune multinazionali farmaceutiche.
Global Pharma. Confessioni di un insider dell’industria farmaceutica. Per proteggere un giro d’affari sempre più cospicuo, dal 2000 produce e vende (aggirando le indicazioni della Food and Drugs Administration) il Genotropin, un elisir di lunga vita arricchito da uno speciale eccipiente: ormoni della crescita che, se assunti in età adulta, possono causare, assieme a scarsi benefici, diabete e tumori maligni. Peter Rost, che dell’azienda farmaceutica è uno dei più importanti dirigenti, sarà il primo a spalancare alla verità la porta del suo ufficio e ad affiggere in pubblico, mentre la sua carriera se ne va in fumo, la ricetta segreta di un farmaco di immeritato successo.