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Il business delle campagne elettorali

rimborsi elettorali

La Corte dei Conti ha concluso l’esame delle spese sostenute dalle 87 formazioni politiche che hanno partecipato alle elezioni del 2013. Come riporta Marco Bresolin sulla Stampa, i partiti hanno speso 45,4 milioni di euro per la campagna elettorale, totalmente finanziati con donazioni private o con fondi già presenti nelle casse del partito. Avevano a disposizione 46,8 milioni di euro ma dallo Stato riceveranno 54 milioni (in quattro tranche annuali, dal 2013 al 2016). Ma questi 54 milioni non sono gli unici che i partiti riceveranno da qui al 2016. Questi sono solo per le elezioni Politiche: in totale ne arriveranno 227,5. Meno male che li hanno tagliati, altrimenti sarebbero stati 364.

Secondo Bresolin, il Pdl è stato quello che nel 2013 ha investito più soldi: 12 milioni di euro ma i rimborsi gli garantiranno un ritorno di 18,8 milioni. Ma l’investimento più riuscito è quello del Pd, 10 milioni il costo e ne ha portati nelle casse del Nazareno ben 23.

Comunque, quasi tutti ci hanno guadagnato: Lega Nord 2,7 milioni spesi, 3,3 incassati; Sel 860 mila euro spesi, 2 milioni incassati; la Lista Crocetta solo 22 mila euro di spesa e 256 mila di rimborso; il Centro Democratico, la lista di Tabacci, ha raccolto 84 mila euro in donazioni da privati e aziende, ne ha spesi 47 mila e si prepara a intascare 200 mila euro di soldi pubblici.; l’Unione sudamericana degli emigrati italiani (Usei) zero euro spesi e ne incasseranno 48.748; l’Udc 3,2 milioni spesi, 730 mila incassati; La Destra ha speso 800 mila euro pur avendone a disposizione solo 126 mila; Rivoluzione Civile ha un “buco” di 800 mila euro perché non tutti i soci hanno versato la loro quota; Fratelli d’Italia non ha trasmesso la documentazione dei contributi ricevuti da una cinquantina di aziende ma intanto, nelle casse del partito della Meloni, andranno 843 mila euro.

Come risaputo, il M5S (470 mila euro spesi) non ha ricevuto rimborsi elettorali. Perché non ne ha fatto richiesta, vero. Ma anche perché non ne ha diritto, non avendo uno statuto “conformato ai principi democratici”.

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Claudio Rossi

“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”

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