Le elezioni sono appena finite, ma i tesorieri dei partiti sono già pronti a spartirsi il malloppo dei rimborsi elettorali. La regola, semplice semplice, è tanti voti prendi e tanti soldi incassi. Ecco che i 453 seggi del Pd tra Camera e Senato si trasformano in 45 milioni di euro, il tesoriere Antonio Misiani ringrazia. Le 240 poltrone dei deputati e senatori Pdl in 38 milioni di euro, che il tesoriere Rocco Crimi è pronto a “tesorare”. I 63 seggi di Monti in 15 milioni di euro da dividere con Udc e Fli, infine i 163 grillini, che hanno già annunciato il gran rifiuto, gli unici ad averlo fatto, valgono 42 milioni di euro. Il tutto per un totale di 159 milioni di euro (compresi i piccoli eletti). Il governo può anche non nascere, ma essendo il piano dei rimborsi quinquennale, nessuno ci rimette. Per fare un esempio il Pd per la sua campagna ha speso 6 milioni e mezzo di euro, con la sola elezione rientra di 9 milioni di euro. Fin che la barca va lasciala andare….
Claudio Rossi
“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”