Guardando gli atleti che gareggiano alle Olimpiadi di Londra 2012, viene spontaneo chiedersi quale dieta alimentare seguano per avere fisici così scolpiti e potenti, capaci di prestazioni al limite dell’umano.
La designer Sarah Parker e il fotografo Micheal Bodiam oltre a chiederselo hanno risposto, impiattando a seconda della categoria olimpica una mensa di design ispirata ai dettami del nutrizionista Dan Benardot, specializzato in regimi alimentari per atleti di alto livello .
Ciascun “atletico” ricorda le miniature per le Doll’s House e mette sul piatto l’indubbia varietà degli alimenti presenti in cucina, allargando notevolmente la base della piramide alimentare. Ecco che per chi consuma in media oltre 2000 calorie a pasto il panino a ciambella (bagel) il burro di noccioline ed altre leccornie solitamente bandite dalle diete al di fuori dei 5 cerchi, vengono sdoganate in un corretto regime dietetico.
C’è il piatto per il lanciatore del peso, leggermente iperproteico, quello per la corsa, così come quello per i ginnasti e gli atleti del triathlon, ciascuno con 15-20 porzioni disposte in modo ordinato come in una composizione floreale.
Mi chiedo se l’idea di Sarah Parker e Micheal Bodiam si potrebbe applicare anche al pasto olimpico di Michael Phelps e le sue 10.000 calorie. Forse in quel caso il piatto è riduttivo, meglio allestire un tavolo da 4.
(Fonte atcasa)