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I Parlamentari delle poltrone fuorilegge

Fonte Openpolis

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Vendola e Cota, finalmente, si sono dimessi da deputati, grazie anche alle polemiche di questi giorni sui doppi incarichi. Ma 177 parlamentari continuano imperterriti a percepire una doppia retribuzione. Di questi 36 non rispettano la Costituzione, articolo 122, che vieta di sedere nei consigli regionali e in Parlamento. Gli altri vanno contro un decreto legge, convertito nel settembre del 2011, che stabilisce che non si possono ricoprire due cariche elettive, e dunque non va bene nemmeno la fascia tricolore da sindaco né la livrea da presidente provinciale. I nomi illustri non mancano, della Puglia ho già parlato nel post di ieri. Per la Campania c’è il vicepresidente Giuseppe De Mita (Udc), nipote di Ciriaco; c’è il capogruppo Umberto Del Basso De Caro (Pd); c’è l’assessore all’Urbanistica, Marcello Tagliatella (Pdl) e due consiglieri, sempre berlusconiani, Eva Longo e Domenico De Siano. De Siano appartiene a quel gruppetto di sette che, in una settimana, riesce a presenziare quattro aule di quattro organismi istituzionali o amministrativi. Infatti siede al Senato, ma è anche consigliere regionale, provinciale e comunale a Lacco Ameno, Isola di Ischia.

Si sdoppiano anche in Calabria, Sicilia, Marche, Abruzzo, Toscana, Veneto, Emilia-Romagna.

Ma sapete perchè tutta questa indecisione? Perchè, visto lo spettro di tornare alle urne, se uno sceglie Roma rischia di perdere tutte le poltrone… Forse meglio aspettare, anche se si rischia che chi troppo vuole, alle prossime elezioni, nulla stringe.


La cricca. Perché la Repubblica italiana è fondata sul conflitto d’interessi. Quando si nomina il conflitto d’interessi il pensiero corre subito a Silvio Berlusconi, al suo strapotere televisivo, alle leggi ad personam. Ma Berlusconi è solo l’ultimo erede di un sistema consolidato, che coinvolge tutti: politici, professionisti, manager, sportivi, giornalisti… E i casi si sprecano: politici che rivestono doppi o tripli incarichi e approvano leggi per favorire se stessi o le proprie imprese; professori universitari che utilizzano gli atenei come beni di famiglia, truccando concorsi per collocare i parenti; imprenditori che siedono in CdA di banche che prestano soldi alle loro aziende.

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Claudio Rossi

“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”

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