I giocattoli tradizionali tornano di moda

Le vendite dei “traditional toys”, ovvero i giocattoli tradizionali, continuano a esercitare il loro fascino. Piste per trenini, Lego, giocattoli per neonati, giocattoli per sport, Monopoli, Risiko, divertimenti classici che non conoscono la crisi e, stando alle indagini di mercato, si difendono bene dall’imperversare di videogames, smartphone e app destinati ai bambini.

Il trend delle vendite del giocattolo tradizionale nel 2016, secondo le stime di Assogiocattoli elaborati da NPD Group Retail Tracking Service Italy, è aumentato del 5% nel 2016 rispetto all’anno precedente, una stima importante visto che il settore nel nostro Paese ha ricavi pari al miliardo e 800 mila euro. Niente male per un mercato che si credeva morto e sepolto sotto il sacro monolite della tecnologia a tutti i costi.

Secondo i dati NPD le categorie dei “traditional toys” a maggiore crescita sono risultate: le costruzioni (+17%); i giocattoli per neonati, bambini piccoli e prescolari (+17%); e i giocattoli per sport e uso all’aperto (+8%).

Il grande successo dei giocattoli tradizionali su licenza in Italia ha anche suscitato un mercato parallelo di prodotti falsi, provenienti soprattutto dall’area asiatica. Secondo i dati, diffusi dall’Agenzia delle Dogane e dalla Guardia di Finanza, il valore dei sequestri di giocattoli e giochi contraffatti negli ultimi anni si è più che quadruplicato, passando dai 10,4 milioni di pezzi (per un valore complessivo di 42,2 milioni di euro) ai 43,2 milioni di pezzi sequestrati (valore 178,6 milioni).

Condividi:

Claudio Rossi

“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”