Allarme ghiacciai italiani. Lo scioglimento dei ghiacciai è un fenomeno monitorato costantemente in tutto il mondo come una delle più rilevanti conseguenze del riscaldamento climatico dell’ultimo secolo.
A livello nazionale, il quadro risulta sconfortante. Secondo il “Catasto dei Ghiacciai Italiani” realizzato dal Comitato Glaciologico Italiano in collaborazione con l’Università Statale di Milano e pubblicato nel 2015, dagli anni Sessanta all’inizio del ventunesimo secolo si è registrata una riduzione di superficie del 30%. Scomparsi circa venti chilometri di ghiaccio dalle Alpi del versante italiano. E poi un’ulteriore contrazione del 5% dal 2007 al 2012.
A partire dagli anni ’80, infatti, i ghiacciai alpini italiani sono in graduale regresso, culminato nel 2007 con il 99% dei ghiacciai monitorati in ritiro, quota che è ridiscesa nel 2014 all’88%. Il ghiaccio scomparso sull’arco alpino dagli anni ’80 a oggi corrisponde, in termini di volume d’acqua, a circa quattro volte la capacità del Lago Maggiore.
Sono 903 in totale i ghiacciai italiani che occupano una superficie di 370 chilometri quadrati. Le regioni che contano più ghiacciai sono Lombardia, Valle d’Aosta e Alto Adige. La Lombardia è al primo posto con 230 ghiacciai mentre la Valle d’Aosta è quella con l’area glaciale maggiore: 134 chilometri quadrati.
“La fusione dei ghiacci della Terra riguarda animali cui siamo molto affezionati, ma riguarda molto vicino anche gli esseri umani: la lettura del quadro d’insieme è impressionante” dichiara il WWF. “Uscire dai combustibili fossili, a partire dal carbone, deve essere l’obiettivo ineludibile dell’intera umanità, è la condizione per cercare di mantenere il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2°C e scongiurare gli scenari più catastrofici. Conosciamo i rischi, grazie alle ricerche scientifiche e, purtroppo, anche dalle osservazioni sul campo nel lavoro che come WWF svogliamo tutti i giorni. Nelle aree montuose in tutto il mondo e nelle regioni artiche e antartiche, le popolazioni locali guardano spaventate il loro mondo che si trasforma e considerano il cambiamento climatico una minaccia presente e un possibile incubo futuro. E questi stravolgimenti non rischiano di riguardare soltanto loro. Oggi possiamo agire, oggi dobbiamo agire: abbiamo le alternative ai combustibili fossili pronte, sono fonti rinnovabili e pulite; insieme all’uso razionale ed efficiente di energia e materiali, possiamo farcela e offrire a tutti nuove opportunità”.