Eccomi, fanciullo mio: io sono l’anno.
Ti porto tanti doni.
Ti porto ore di studio, ore di giuoco,
ore di riposo, liete
ore che passerai tra i tuoi, in casa,
ore serene di scuola,
con la tua maestra,
ore felici in campagna, sui prati!
Infine ti verrò a domandare:
Che ne hai fatto figliuolo,
di tutto quel tempo?
Sei diventato più bravo,
più forte, più buono?
Non buttarlo via il tempo che ti dono: fanne buon uso.
Luigi Fiorentino