Misurare il livello di pace o calcolare i costi delle guerre e della violenza nelle società non è impresa facile.
Ci prova con una seria analisi di coefficienti, indici e valori il Global Peace Index 2018 (GPI), redatto annualmente dall’Istituto think tank per l’Economia e la Pace (IEP), che ci offre utili strumenti per capire in che direzione va il mondo.
Un mondo in guerra
L’edizione annuale del rapporto, ha classificato 163 Stati, in cui vive il 99,7% della popolazione mondiale, in base al loro livello di pace e ha presentato i risultati su una mappa interattiva con codifica a colori.
Il rapporto utilizza 23 indicatori qualitativi e quantitativi da fonti di tutto rispetto per compilare l’indice. Questi indicatori sono raggruppati in tre settori chiave: “conflitto in corso“, “sicurezza e sicurezza” e “militarizzazione“. Tutti e tre le categorie sono peggiorate nell’ultimo anno.
Il Global Peace Index del 2018 rivela un mondo in cui le tensioni, i conflitti e le crisi emerse nell’ultimo decennio rimangono irrisolti, con il risultato di una graduale e prolungata caduta della pace.
I costi della guerra, i vantaggi della pace
Secondo i ricercatori, la situazione politica nel mondo è ora “la meno pacifica degli ultimi 10 anni“. Siamo, insomma, di fronte a un mondo sempre più diviso, con aree di conflitto “dimenticate” dove la situazione peggiora, spingendo chi ci vive a fuggire altrove.
I conflitti armati costano al mondo circa 14.800 miliardi di dollari l’anno, più o meno 2.000 dollari a persona. Questa cifra equivale al 12,4% dell’attività economica mondiale.
La relazione di quest’anno rileva inoltre che i paesi altamente pacifici presentano anche considerevoli vantaggi economici rispetto ai paesi meno pacifici: i tassi di inflazione sono quasi tre volte superiori nelle basse economie di pace, i tassi di interesse sono stati due volte più alti e gli investimenti esteri diretti erano quasi la metà.
I più sicuri e i più pericolosi paesi al mondo
Siria, Afghanistan, Sud Sudan, Iraq e Somalia, secondo il Global Peace Index, sono i paesi meno pacifici al mondo mentre Islanda, Nuova Zelanda, Austria, Portogallo e Danimarca risultano essere i paesi più pacifici.
Nonostante abbia mantenuto la sua posizione di continente più pacifico del mondo, l’Europa si è deteriorata per il terzo anno consecutivo.
Per la prima volta nella storia dell’indice, un paese dell’Europa occidentale ha subito uno dei cinque maggiori peggioramenti, con la Spagna che ha perso 10 posizioni in classifica, a causa delle tensioni politiche interne e dell’aumento dell’impatto del terrorismo.
Nell’ultimo decennio, il 61% dei paesi europei si è deteriorato, a causa dei più alti livelli di instabilità politica, dell’aumento dell’impatto del terrorismo e dell’aumentata percezione della criminalità. Nessun singolo paese nordico è più pacifico ora rispetto al 2008.
Gli Stati Uniti risultano essere uno dei sette Paesi membri del G20 tra i 50 meno pacifici del mondo, insieme a Messico, Sudafrica, Arabia Saudita, India, Turchia e Russia.
Ulteriori risorse utili
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- Gli eserciti più forti del mondo
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