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Gli europei vivono più a lungo ma l’Oms suona il campanello d’allarme

European Health Report 2015
L’ultimo rapporto sulla sanità europea mostra un Europa che ha raggiunto successi sorprendenti ed è sulla buona strada per colpire più bersagli, come la riduzione della mortalità prematura e la creazione di ulteriori obiettivi nazionali per la salute. “Questo rapporto mostra un progresso incoraggiante”, ha detto Zsuzsanna Jakab, direttore regionale Oms per l’Europa. “I nostri Stati membri hanno abbracciato la possibilità di Salute 2020 e stiamo cominciando a vedere i risultati reali. Ma c’è un rischio reale che questi guadagni andranno persi se il fumo e il consumo di alcol proseguissero al ritmo attuale. Questo è particolarmente rilevante per i giovani, che possono non vivere più a lungo dei loro nonni”.

Gli europei vivono più a lungo. L’aspettativa di vita è in costante aumento, ma il rapporto lancia anche l’allarme, sottolineando che l’Europa ha i più alti livelli di tabacco e di consumo di alcol nel mondo. Tali rischi, combinati con l’aumento dell’obesità, potrebbero tradursi in un calo dell’aspettativa di vita nelle generazioni future. Inoltre, il divario nella speranza di vita alla nascita tra i paesi si ferma a più di 10 anni, con Israele e la Svizzera in cima alla classifica per la longevità. Uso del tabacco e il consumo di alcol hanno un ruolo significativo nella riduzione vita, anche se sono stati compiuti progressi nel ridurre questi fattori di rischio. I più grandi successi nella riduzione dell’uso di tabacco si sono verificati in Bielorussia, Georgia, Kazakistan, la Russia e l’Ucraina, e riduzioni significative sono state raggiunte anche in alcuni paesi dell’Europa occidentale. Interventi di politica sul consumo di alcol, come ad esempio il controllo della disponibilità e il prezzo di alcol, stanno dando lentamente i loro frutti.

Il rapporto rivela che l’Europa è sulla buona strada per conseguire una riduzione relativa della mortalità prematura del 1,5% l’anno entro il 2020. Miglioramenti marcati sono stati visti nei tassi di morte per cause esterne, come incidenti stradali e suicidi. Le maggiori riduzioni si sono verificate nella parte orientale della regione, in particolare in Estonia, Lettonia, Federazione russa e l’Ucraina. La Federazione russa ha ridotto i tassi di mortalità da incidenti stradali di oltre il 20% negli ultimi 10 anni, grazie a misure quali l’ammodernamento delle infrastrutture stradali, meccanismi per garantire che i conducenti rispettino le norme di circolazione.

Le lacune nella copertura vaccinale si traducono in epidemie di malattie prevenibili con vaccini. La copertura vaccinale media contro la poliomielite nella regione europea è stata del 94,7% nel 2010 (Health 2020 baseline), 94,4% nel 2011 e 95,4% nel 2012. Questo rappresenta un alto livello di protezione per la maggior parte delle popolazioni della regione, ma è necessaria una costante vigilanza, visto come in alcune aree della Regione Europea le epidemie di polio rappresentano ancora una minaccia.

La copertura vaccinale media per il morbillo nella regione europea è passata dal 93,4% del 2010 (Health 2020 baseline) al 93,7% nel 2011 e 94,6% nel 2012 ed è in costante aumento. Nonostante la copertura vaccinale generalmente alta in Europa, alcune lacune di immunità rappresentano la causa di trasmissione endemica ancora in corso e hanno portato ad una serie di focolai di morbillo e rosolia negli ultimi anni. Nel 2015 sono stati segnalati quattro morti per morbillo e un bambino è morto di difterite – primo caso in tre decenni.

I paesi stanno accendendo un riflettore sulla disuguaglianza. Il tema delle disuguaglianze è analizzato in dettaglio nel rapporto, mostrando che sono stati compiuti progressi sostanziali nella riduzione delle disuguaglianze in tutti i settori. Ciò dimostra che l’aumento dei paesi che hanno adottato politiche per affrontare le disuguaglianze di salute sta avendo un effetto positivo: l’86% dei 36 paesi dichiaranti ha politiche o strategie di questo tipo. Molto resta ancora da fare, però. Nel caso di mortalità infantile, ad esempio, la differenza tra i tassi più alti e quelli più bassi nella regione si è ridotta notevolmente ma ancora rappresenta ogni anno 20 morti infantili ogni 1.000 nati vivi.

Solo 12 dei 53 Stati membri europei ha indicato che la spesa out-of-pocket è stata inferiore al 15% della spesa sanitaria totale. Ciò significa che nei restanti 41 paesi le persone sono vulnerabili alle spese sanitarie catastrofiche  e che si ammalano possono arrivare alla povertà. Questa categoria non ha visto alcun miglioramento dal 2010.

*The European health report 2015, pubblicato dal World Health Organization – WHO agenzia europea dell’organizzazione mondiale della sanità

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Claudio Rossi

“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”

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