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Er Pappagallo

Pappagallo

Er Pappagallo d’un repubbricano,
ch’era ‘na bestia tanto inteliggente,
perché parlava mejo d’un cristiano,
da quattro o cinque giorni stava strano,
s’era abbacchiato e nun diceva gnente.

“Che t’è venuta? La nevrastenia?”
je chiese un Gatto – “hai perzo la parola?
Su, coraggio. Sta’ alegro. Tira via”.
– “Eh, – fece lui – la corpa nun è mia,
è tutta der padrone che ciriòla!”

Prima, defatti, me diceva spesso
che dovevo strillà: Viva Mazzini.
Evviva la Repubbrica! … Ma adesso
si lo dico me mena, e già è successo,
ch’ha mannato a chiamà li questurini.

Capisco l’interessi perzonali
j’avranno rotto li convincimenti,
j’avranno buggerato l’ideali:
ma lassi armeno in pace l’animali
che sò contrari a certi cambiamenti.

Fra tutte l’antre cose che m’ha imposto,
jeri m’ha detto: – Strilla: evviva er Re –
– Ah, mó pretenni troppo – j’ho risposto –
Riparto pe l’America, piuttosto.
Nun faccio er burattino come te.

Trilussa

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Claudio Rossi

“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”

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