Ecologica, sociale ed economica, ecco la città del futuro

La città del futuro sarà green

Nelle città vive oltre il 50% della popolazione mondiale, si produce l’80% del PIL e il 70% delle emissioni di gas serra e sono anche i luoghi dove si concentrano investimenti e si creano opportunità di nuova occupazione attraverso politiche di green economy.

Si stima che dal 2017 al 2025 la popolazione urbanizzata al mondo crescerà di 65 milioni di abitanti l’anno. Secondo l’Onu, il 96% delle città europee con oltre 300.000 abitanti è destinato a crescere demograficamente nei prossimi 15 anni. Le città che meglio programmeranno il loro futuro godranno di benefici maggiori fra 20/30 anni. A livello europeo e internazionale sono già molte le città che hanno avviato programmi e iniziative in direzione green. In Italia invece, a parte rarissime eccezioni, il nulla.

Come dice il direttore del Cresme, Lorenzo Bellicini “oggi manca una politica delle città, non è un caso che a fronte di 100 miliardi per il fotovoltaico sulle città negli ultimi anni sono stati investiti 400 milioni. C’è una grande questione sull’allocazione delle risorse”.

Per questo nasce “Il Manifesto della green economy per la città futura“, presentato in occasione del Meeting di Primavera, organizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, e in preparazione degli Stati Generali della Green Economy 2017 (7-8 novembre – Riminifiera). Le città crescono e si evolvono e quindi devono essere le protagoniste delle prossima sfida mondiale per un futuro più sostenibile.

Un percorso programmatico in 7 punti per disegnare la città del futuro integrando qualità ecologica, sociale ed economica: 

  1. Puntare sulla green economy per affrontare le sfide delle città – la green economy rappresenta quindi una scelta di fondo, capace di trasformare le situazioni di crisi in nuove opportunità.
  2. Affrontare la sfida climatica con misure di adattamento e di mitigazione centrate sulla riqualificazione bioclimatica ed energetica – attraverso sistemi di controllo intelligente domotico-telematico e di building management si può arrivare a una notevole diminuzione dei consumi.
  3. Fare della tutela del capitale naturale e della qualità ecologica dei sistemi urbani le chiavi del rilancio dell’architettura e dell’urbanistica – in questo senso è fondamentale controllare la crescita delle città e contrastare il degrado investendo nel capitale naturale.
  4. Tutelare e incrementare il capitale culturale, la qualità e la bellezza delle città – la cura, la pulizia, il decoro degli spazi urbani e del patrimonio culturale devono essere le parole chiave delle città del futuro. Oltre a questo, i futuri interventi sul patrimonio edilizio esistente dovranno evitare gli errori del passato ed essere accompagnati da attenti programmi di riqualificazione urbanistica e architettonica.
  5. Promuovere la rigenerazione urbana e la riqualificazione del patrimonio esistente – la rigenerazione urbana è un efficace strumento di conversione ecologica delle città, ma non si deve limitare al solo riutilizzo e al riciclo dei “rottami” urbani. Deve piuttosto essere accompagnata dal blocco del consumo di nuovo suolo non urbanizzato.
  6. Qualificare gli edifici pubblici con progetti innovativi e con la diffusione dell’approccio del ciclo di vita – si parla di GPP, Green Public Procurement e di CAM, Criteri Minimi Ambientali come elemento fondamentale degli appalti pubblici che va sempre più rinforzato. La qualificazione ambientale di edifici pubblici, esistenti o nuovi, dovrebbe essere utilizzata per realizzare progetti basati sull’approccio del ciclo di vita (life cycle thinking), fortemente innovativi.
  7. Progettare un futuro desiderabile per le città – l’integrazione fra qualità ecologica, sociale ed economica delinea l’unica via possibile per un futuro sostenibile. La pianificazione e la progettazione devono prestare la massima attenzione a questo intreccio, decisivo per il futuro delle città.

Alla redazione del documento strategico delle città italiane per lo sviluppo sostenibile, hanno collaborato anche noti architetti come Richard Meier, Richard Rogers, Thomas Herzog, Ken Yeang, Paolo Desideri, Luca Zevi, Francesca Sartogo, Albert Dubler come Presidente dell’International Union of Architects, Georgi Stoilov in qualità di Presidente dell’International Academy of Architecture, e l’intera Fondazione di Architettura Australiana.

Il Manifesto della green economy per la città futura è aperto all’adesione di tutti coloro che vogliano sostenere il movimento delle città italiane verso uno sviluppo sostenibile. È possibile sottoscriverlo accedendo al sito degli Stati Generali

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Claudio Rossi

“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”