Warren Buffett, investitore probabilmente di maggior successo al mondo, ha detto che la grande fortuna del suo successo poteva essere fatta risalire al fatto che è nato nel paese giusto, gli Stati Uniti, al momento giusto (1930). Gli Stati Uniti, infatti, per molto tempo sono stati il posto più promettente per nascere.
Ma quale paese varrebbe la pena mettere al mondo un figlio nel 2013? La risposta è la Svizzera, affiancata da Australia, Norvegia, Svezia, Danimarca. Sono i primi cinque Paesi indicati dall‘ Economist Intelligence Unit (EIU), società di analisi del gruppo londinese The Economist, che questa volta ha ribaltato completamente le classifiche, che per molti anni ha visto gli Stati Uniti primeggiare. La società ha incrociato un’indagine sul grado di soddisfazione e di felicità degli abitanti con dati oggettivi di 80 Paesi, come ambiente, salute, reddito, geografia, tasso di criminalità, debito pubblico (che i nati nel 2013 si trovano come regalo ancor prima del braccialettino d’oro). In tutto, l’indice prende in esame 11 indicatori statisticamente significativi. Si tratta di un gruppo molto eterogeneo: alcuni sono fattori fissi, come la geografia, altri cambiano molto lentamente nel corso del tempo (demografia, molte caratteristiche sociali e culturali), e alcuni fattori dipendono le politiche e lo stato dell’economia mondiale.
Piccole economie dominano la top ten. La metà di questi sono europee, ma solo uno, i Paesi Bassi, è dalla zona euro. I paesi nordici brillano, mentre sono in crisi i paesi del Sud d’Europa (Grecia, Portogallo e Spagna) nonostante il vantaggio di un clima favorevole. Anche le maggiori economie europee (Germania, Francia e Gran Bretagna) non fanno particolarmente bene. A prima vista, l’Italia non si piazza male: al ventunesimo posto, meglio di Giappone, Gran Bretagna, Francia, Spagna, Brasile. A ben vedere, però, per collocazione geografica, clima, bellezze naturali, patrimonio culturale, la Penisola dovrebbe essere il sogno di ogni genitore, più di un Paese freddo del Nord Europa. Ai soliti limiti che ci fanno precipitare nelle classifiche, burocrazia, inefficienza pubblica, corruzione, cattiva politica, si aggiungono dei valori che riguardano la qualità della vita, non più eurocentrica e paesaggistica ma legata alla sicurezza del futuro, alle opportunità di studio, di crescita e di occupazione.
Nonostante il loro dinamismo economico, anche i paesi del BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) non figurano tra i primi posti. Tra gli 80 paesi analizzati, la Nigeria è il posto peggiore per far nascere un bambino nel 2013.