Disoccupazione giovanile da record, peggio solo Atene e Madrid

renzi-jobs act

Nel mese di luglio gli occupati in Italia sono diminuiti dello 0,3%, cioè lavorano 63.000 persone in meno. Gli inattivi sono aumentati dello 0,4% (+53mila) e il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero la quota di giovani disoccupati sul totale di quelli attivi, è risalito di 2 punti percentuali rispetto a giugno, tornando al 39,2%. Lo rileva l’Istat sottolineando che, rispetto allo stesso mese del 2015, ci sono 266 mila occupati in più (+1,2%).

La disoccupazione italiana (all’11,45%) resta ben oltre la media Ue (8,6%). Fanno peggio solo Cipro, Croazia, Spagna e Grecia. Mentre la disoccupazione giovanile, al 39,2%, è quasi doppia rispetto alla media dell’area euro. Solo Atene e Madrid ci stanno alle spalle. Intanto dalla Germania, per dire, arriva la notizia che il Paese ha registrato un nuovo caldo del numero di disoccupati. Il tasso di disoccupazione è al 6,1%, il livello più basso dai tempi della riunificazione.

Il calo degli occupati è imputabile in gran parte ai 68 mila autonomi che hanno smesso di lavorare (senza conversione in un impiego di diversa natura). Fermi i contratti a tempi indeterminato, sui quali hanno puntato jobs act e defiscalizzazioni: sono 14,85 milioni, inchiodati ai livelli di gennaio.

La notizia negativa conferma un panorama stagnante. Ricapitolando: È il primo calo degli occupati dopo quattro mesi, la disoccupazione giovanile è tornata a crescere e gli inattivi segnano una percentuale da record. L’unico dato “positivo” è il tasso di disoccupazione: -1,3%, che tradotto significa 39mila persone senza lavoro in meno.

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Claudio Rossi

“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”