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Collasso nei cieli

Immagine Fabec.eu

I cieli e gli aeroporti europei sono a rischio di saturazione. Ogni anno, circa 1,4 miliardi di passeggeri passano per gli oltre 440 aeroporti europei. Ogni giorno vengono effettuati circa 27000 voli controllati, il che significa che 10 milioni di passeggeri attraversano i cieli europei ogni anno. L’80% di questi voli sono effettuati all’interno dell’UE. Il problema centrale è rappresentato sia dall’inefficienza dei sistemi di gestione del traffico aereo in Europa, ma anche dalla frammentazione dello spazio aereo europeo, che comporta costi straordinari per circa 5 miliardi di euro all’anno. Tali costi vengono trasferiti sulle imprese e i passeggeri. Il controllo del traffico aereo attualmente rappresenta dal 6 al 12% del costo di un biglietto. Per fare un altro esempio negli Usa l’efficienza del sistema di gestione del traffico aereo è il doppio di quella dell’UE,  tale sistema gestisce un numero doppio di voli per un costo analogo da un numero di centri di controllo che è circa un terzo di quelli europei.

La situazione attuale è gestita con competenza dal settore del trasporto aereo europeo, ma in condizioni economiche normali, si prevede che il traffico aereo cresca fino al 5% all’anno. Raggiungendo quasi 17 milioni di voli entro il 2030. Nel 2030 il numero di aeromobili che solcherà i cieli europei sarà pari a quello degli abitanti di Pechino.

L’aviazione rappresenta un contributo vitale all’economia europea in termini di occupazione, scambi commerciali e collegamenti per milioni di imprese e di persone con il resto del mondo. Da essa dipendono infatti 5,1 milioni di posti di lavoro e il settore contribuisce per 365 miliardi di euro, pari al 2,4% del PIL europeo apportando un contributo essenziale alla crescita economica, all’occupazione, al turismo, ai contatti interpersonali oltre che alla coesione regionale e sociale dell’Unione. I vettori aerei europei sono stati colpiti in modo particolarmente duro dalla recessione. La IATA prevede che i profitti netti delle compagnie aeree commerciali europee passeranno da 500 milioni di dollari nel 2011 a una perdita netta di 1 100 milioni di dollari nel 2012.

Se non si interviene si creerà una situazione di caos. Non solo in Europa si dovrà respingere una larga parte della domanda potenziale, ma saremo anche esposti a ritardi e cancellazioni in misura senza precedenti. Se non si prendono provvedimenti, i costi legati alla congestione aumenteranno di circa il 50% entro il 2050. La domanda di trasporto aereo è spinta principalmente dalla crescita economica e dalla prosperità. Poiché tra il 2011 e il 2030 la crescita annua media del PIL in Europa dovrebbe essere dell’1,9%mentre ad esempio in India e Cina si prevedono tassi di crescita rispettivamente del 7,5% e del 7,2%, la crescita del settore dell’aviazione si sposterà in parte al di fuori dell’Unione europea e l’Asia, e il Medio Oriente in particolare, costituirà il nuovo fulcro dei flussi mondiali di traffico aereo. La metà del nuovo traffico aereo mondiale nei prossimi 20 anni sarà verso, da o all’interno della regione Asia-Pacifico, che entro il 2030, con una quota di mercato del 38%, supererà gli USA come leader del traffico mondiale.

Di fronte a queste sfide, alla fine degli anni novanta, sono state presentate delle proposte per creare un Cielo unico europeo, eliminando i confini nazionali nello spazio aereo, al fine di di triplicare la capacità e dimezzare i costi. Ma questo progetto non funziona.

Il Vicepresidente Siim Kallas, Commissario europeo ai trasporti, ha annunciato la sua intenzione di presentare nella primavera del 2013 nuove proposte legislative dirette ad accelerarne la realizzazione nonché di adottare tutte le iniziative necessarie per l’applicazione delle norme tra le quali l’avvio di eventuali procedimenti di infrazione. Le inefficienze dovute alla frammentazione dello spazio aereo europeo comportano ogni anno costi straordinari per quasi 5 miliardi di euro. Tale frammentazione aggiunge 42 chilometri alla distanza di un volo medio, costringendo gli aeromobili a consumare più carburante, generare maggiori emissioni, pagare maggiori diritti di utilizzo, già costosi di per sé, oltre a provocare maggiori ritardi. Gli Stati Uniti controllano lo stesso spazio aereo, con un traffico superiore, per la metà del costo.

Parlando alla conferenza di alto livello “Il Cielo unico europeo: è tempo di agire”, che si è tenuta a Limassol (Cipro), il Vicepresidente Kallas ha dichiarato ”Ho sempre affermato che il Cielo unico europeo è la mia massima priorità. E’ troppo importante per permettergli di fallire. Siamo rimasti troppo indietro rispetto alle nostre ambizioni originali. Dopo più di dieci anni, i problemi fondamentali rimangono gli stessi: una capacità troppo ridotta genera un potenziale di impatto negativo sulla sicurezza ad un costo troppo elevato. Si avvertono segni di cambiamento, ma i progressi complessivi sono troppo lenti e troppo limitati. Dobbiamo pensare ad altre soluzioni e applicarle rapidamente. La frammentazione nazionale è eccessiva. I miglioramenti promessi non si sono concretizzati.”

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Claudio Rossi

“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”

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