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La pecora nera di Italo Calvino: Esiste un Uomo onesto?

La pecora nera di Italo Calvino

L’impareggiabile, paradossale gioco-geniale di Italo Calvino nel racconto “La pecora nera”. Un racconto quanto mai attuale se leggiamo le giornaliere cronache di “ruberie” nostrane. 

Basta un Uomo solo per innescare un cambiamento positivo, e salvare la sua stessa vita, determinando non solo di non rubare ma, nel contempo, anche di non lasciarsi derubare, rifiutando così quella “moralità situazionale” che giustifica i furti.

Un Uomo solo, un Uomo Onesto con la U e la O maiuscole. La presenza di quell’Uomo Onesto, “la pecora nera”nel Paese dei corrotti provoca un disastro. Provoca il crollo di una società.

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La società attuale è davvero il Mondo alla rovescia

Viviamo in un mondo alla rovescia. Chi ci comanda ha fatto un ottimo lavoro. Ha costruito un mondo alla rovescia dove tutto è ormai in vendita, anche la morale, l’etica, la civiltà, il buon senso, l’affetto, i valori sociali.

Un mondo a testa in giù fatto di persone che vivono con l’ansia addosso e che non sanno più dove sia il cielo e dove la terra, il mare. Dove andremo a finire? Proviamo ad immaginare, supponiamo che…

Supponiamo che l’Italia perda all’improvviso tutti i suoi migliori cittadini

Parabola. Supponiamo che l’Italia perda all’improvviso i suoi cinquanta migliori fisici, i suoi cinquanta migliori chimici, i suoi cinquanta migliori fisiologi, i suoi cinquanta migliori matematici, i suoi cinquanta migliori poeti, i suoi cinquanta migliori pittori, i suoi cinquanta migliori scultori, i suoi cinquanta migliori musicisti, i suoi cinquanta migliori letterati, i suoi cinquanta migliori meccanici, i suoi cinquanta migliori ingegneri civili e militari, i suoi cinquanta migliori artiglieri, i suoi cinquanta migliori architetti, i suoi cinquanta migliori medici, suoi cinquanta migliori chirurghi, i suoi cinquanta migliori farmacisti, i suoi cinquanta migliori marinai, i suoi cinquanta migliori orologiai, i suoi cinquanta migliori banchieri, i suoi duecento migliori commercianti, i suoi seicento migliori agricoltori, i suoi cinquanta migliori fucinatori, i suoi cinquanta migliori fabbricanti d’armi, i suoi cinquanta migliori conciatori, i suoi cinquanta migliori tintori, i suoi cinquanta migliori minatori, i suoi cinquanta migliori produttori di panno, i suoi cinquanta migliori produttori di cotone, i suoi cinquanta migliori fabbricanti di seta, i suoi cinquanta migliori produttori di tela, i suoi cinquanta migliori fabbricanti di chincaglierie, i suoi cinquanta migliori fabbricanti di ceramiche e porcellane, i suoi cinquanta migliori fabbricanti di cristalli e vetrerie, i suoi cinquanta migliori armatori, le sue cinquanta migliori ditte di trasporto, i suoi cinquanta migliori tipografi, i suoi cinquanta migliori incisori, i suoi cinquanta migliori orafi e altri specialisti nella lavorazione dei metalli, i suoi cinquanta migliori muratori, i suoi cinquanta migliori carpentieri, i suoi cinquanta migliori falegnami, i suoi cinquanta migliori maniscalchi, i suoi cinquanta migliori coltellinai, i suoi cinquanta migliori fonditori, e le tante altre persone di professione non designata più abili nelle scienze, nelle belle arti, nelle arti e nei mestieri che nel loro complesso rappresentino i tremila migliori scienziati, artisti e artigiani d’Italia. Continue Reading

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L’epoca della paura

epoca della paura

Nell’era della crisi mondiale soltanto “un’industria” non è in crisi: quella della paura. Nella società così com‘è, il mondo alla rovescia, stiamo vivendo un’epoca segnata dalla paura e dall’incertezza. Schiavi della paura, che, come diceva Roosevelt “è l’unica cosa di cui dobbiamo avere paura”.

L’epoca della paura: Viviamo con l’ansia addosso

Quelli che lavorano hanno paura di perdere il lavoro.
Quelli che non lavorano hanno paura di non trovare mai lavoro.
Chi non ha paura della fame ha paura del cibo.
Gli automobilisti hanno paura di camminare e i pedoni hanno paura di essere travolti.
La democrazia ha paura di ricordare e il linguaggio ha paura di parlare.
I civili hanno paura dei militari, i militari hanno paura della mancanza delle armi, le armi hanno paura della mancanza delle guerre.
È l’epoca della paura.
Paura femminile della violenza dell’uomo e paura maschile della donna senza paura. Paura dei ladri, paura della polizia.
Paura della porta senza serratura, del tempo senza orologi, del bambino senza televisione, paura della notte senza pastiglie per dormire e paura del giorno senza pastiglie per svegliarsi.
Paura di ammalarsi, paura di fare un figlio.
Paura della folla, paura della solitudine, paura di ciò che è stato e di ciò che può essere, paura di morire, paura di vivere.

Anche i potenti della terra, però, hanno paura. Hanno paura di un popolo informato. 

Chi ha paura non è un uomo libero.

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Non voglio essere più italiano, Mi Dimetto

mi dimetto da italiano

Egregio Presidente della Repubblica Italiana,

da tempo volevo esternarle i miei sentimenti dimissionari: colgo l’occasione maturata in questi giorni di accadimenti anche metaforici, che ulteriormente li motivano e maggiormente li rafforzano. Miliardi di motivi mi costringono con rabbia ad annunciarle che in nessun modo intendo più assumermi la minima responsabilità di tutto ciò che non sono in grado di controllare e modificare personalmente. Non voglio essere più italiano!

Si mi dimetto, non voglio essere più italiano

Dopo un’attenta riflessione durata circa 20 anni e dopo la disamina di quanto accaduto in particolare negli ultimi anni (crisi economica, mancanza di aiuti agli italiani, pagliacciate partitiche) sono addivenuto alla decisione di rifiutare la nazionalità italiana e di dimettermi dal ruolo di cittadino italiano.

Dalla data odierna mi considero cittadino straniero e pertanto richiederò accesso agli aiuti dedicati a comunitari ed extracomunitari. Non voglio essere più italiano, quindi rinuncio a tale incombenza.

Rinuncio quindi anche al voto, ormai inutile, perché le malefatte trasversali della classe politica (maggioranza, opposizione, Destra, Sinistra, Centro e Stelle) non mi consentono più di operare una scelta effettiva per il miglioramento della Repubblica. Continue Reading

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Mondo alla Rovescia, nuovo tema per il blog

nuovo tema mondo alla rovescia

Dopo sei anni e mezzo di Mondoallarovescia.com il blog cambia la veste grafica. Finalmente mi sono deciso. L’attesa è finita. Eccoci online con un nuovo vestito.

Non è stato facile scegliere e separarmi dal vecchio tema che mi ha accompagnato in tutti questi lunghi anni. Ma ormai non mi convinceva più, era lento, poco fruibile e non veniva più aggiornato dagli sviluppatori. Insomma era arrivato il tempo di un bel restyling. Quindi dopo mesi di ricerca e tanti temi scartati, aria nuova con Hiero, un tema semplice, ordinato ed elegante. Continue Reading

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