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Cari medici non siete voi le vittime della malasanità!



Grandissimo scalpore intorno al recente spot “Medici, pazienti e avvoltoi” realizzato dall’Associazione Amami (Associazione Medici Accusati di Malpractice Ingiustamente), uno spot tv per denunciare gli “avvoltoi” che speculano su malati e pazienti, spingendoli a denunciare qualsiasi caso di presunta malasanità e promettendo risarcimenti assicurati. La replica di Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale del Codici, Centro per i Diritti del Cittadino, che ricorda ai medici che “Sono i pazienti, non voi, le vere vittime della malasanità. Non si può più continuare a difendere l’operato dei medici, quando sbagliano devono pagare”.

L’attesa aveva raggiunto livelli rilevanti e forse le aspettative erano cresciute in maniera eccessiva. Il conto alla rovescia per la messa online dello spot aveva infatti generato curiosità da più parti, ma quando il filmato è stato mandato in onda, la delusione, almeno per alcuni, è stata più grande del previsto. Lo spot voleva ridare dignità al mestiere dei medici. Codici si chiede: è riuscito nell’intento? E’ servito a qualcosa? Probabilmente no, se consideriamo che il vero protagonista di quei minuti è un rapace e che il testo dello spot mette solamente in guardia da soggetti senza scrupoli che promettono arricchimenti facili. Lo spot, infatti, manca completamente di un approccio informativo e non si affrontano importanti argomenti che avrebbero potuto influire sul giudizio del mestiere dei medici: stiamo parlando di come migliorare la sanità italiana, delle proposte dei medici per creare un sistema più efficiente, con meno ritardi, tempi più brevi e soprattutto un minor numero di errori che portano alle gravi conseguenze che tutti purtroppo conosciamo. Ma niente di tutto ciò è apparso nello spot.

Oggi la sanità non gode di buona reputazione, ma le motivazioni non si ritrovano in ciechi pregiudizi, quanto in concreti elementi problematici che i cittadini vivono sulla propria pelle quotidianamente. Si pensi al problema delle liste di attesa, delle infezioni ospedaliere, ai fin troppo numerosi casi di malasanità. Allora, forse i medici dovrebbero fare un passo indietro, prendersi le loro responsabilità e compiere il proprio lavoro serenamente perché, se ci si impegna e si lavora onestamente, perché mai si dovrebbe aver paura delle denunce?

In realtà, la situazione odierna vede una sempre maggiore tutela nei confronti della categoria dei medici, che va a discapito dei pazienti, sempre più spesso rimasti soli di fronte ai tragici episodi di malasanità. A tal proposito consideriamo il DDL 1134, palesemente volto a deresponsabilizzare i medici: “Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e di responsabilità in ambito medico e sanitario”. Non è la prima volta che la classe politica si inchina al potere delle lobbies, mettendo in atto manovre finalizzate a deresponsabilizzare i sanitari. Per questo dalla campagna del Codici “Indignamoci, ci scippano la salute e la dignità”, oggi nasce “Non siete voi le vittime!”, contro quei medici che si sentono facili bersagli di ingiuste accuse da parte dei pazienti. Il disegno di Legge 1134, d’iniziativa del senatore Amedeo Bianco, nonché Presidente della Federazione degli Ordini dei Medici, è fortemente sbilanciato a favore della categoria. È una legge fatta in casa, visto il ruolo del Presidente Bianco, che non ha rispetto delle vittime della malasanità e non tutela i pazienti. Il ddl è fatto da un medico a favore dei medici.

“L’Associazione Codici continua e rafforza il suo impegno a tutelare le vere vittime della malasanità – commenta Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale del Codici – La nostra non è una caccia alle streghe, ma una giusta difesa di chi subisce le conseguenze di comportamenti negligenti. Per questi abbiamo lanciato la campagna “Le vittime non siete voi!”, che raccoglie le storie di malasanità sparse in tutta Italia, che ancora oggi attendono giustizia”.

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Claudio Rossi

“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”

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