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Berlusconi: Il fisco dimezza l’indennità di mantenimento all’ex moglie

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I 3 milioni di euro al mese decisi dai giudici nella causa di separazione sono interamente deducibili dall’imponibile Irpef dell’ex premier.

Il fisco consola Silvio Berlusconi dimezzando l’indennità di mantenimento all’ex moglie Veronica Lario. La consistente somma decisa dai giudici della nona sezione civile del tribunale di Milano nella causa di separazione, pari a 3 milioni di euro al mese, è infatti interamente deducibile dall’imponibile Irpef dell’ex premier. In pratica, dunque, l’esborso effettivo che il Cavaliere sosterrà a favore dell’ex moglie si ridurrà significativamente rispetto ai 36 milioni di euro annui indicati nella sentenza.

Nel dettaglio, in base all’articolo 10, c. 1, lett. c) del Tuir, dal reddito complessivo Irpef si deducono gli assegni periodici corrisposti al coniuge, ad esclusione di quelli destinati al mantenimento dei figli, in conseguenza di separazione legale ed effettiva, di scioglimento o annullamento del matrimonio o di divorzio, nella misura in cui risulta da provvedimento dell’autorità giudiziaria.

Facendo un po’ di conti ne consegue che nel caso in cui Silvio Berlusconi nel 2013 corrisponderà 36 milioni di euro alla moglie a titolo di mantenimento, potrà dedurre tale importo dall’Irpef con una riduzione d’imposta (Irpef e relative addizionali regionale e comunali) di 16.970.000 euro[1] pari al 47,1% dell’importo versato al coniuge. In concreto il costo annuale effettivo dell’indennità di mantenimento ammonterà a circa 19.030.000 e non a 36.000.000 di euro.

Di contro l’indennità di mantenimento rientra nell’ambito dei redditi assimilati al lavoro dipendente e concorre a formare la base imponibile del coniuge che percepisce l’indennità[2]

Con la conseguenza che Veronica Lario dovrà pagare al fisco, per i 36.000.000 di euro percepiti a titolo di mantenimento, un importo molto vicino a quella risparmiata dal marito (16.970.000 euro) o poco meno, a secondo dell’ammontare gli altri redditi dichiarati e del Comune di residenza, per Irpef, contributo di solidarietà e relative addizionali regionali e comunali.

Note:
[1] Nella determinazione dell’Irpef si è tenuto conto anche del contributo di solidarietà del 3% previsto sopra i 300.000 euro, che di fatto si riduce all’1,71 per effetto della sua deducibilità dal reddito. Sono state, inoltre considerate le addizionale, quella regionale (Lombardia) pari al 1,73 % e quella comunale (Milano) pari allo 0,7% per gli scaglioni di reddito oltre € 75.000.
[2] art. 50, comma 1, lett. i), del Tuir.

(Fonte fiscoequo)


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Claudio Rossi

“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”

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