1

Ancora una volta la malasanità colpisce…e ancora nessuna giustizia

 

Pubblico un’email arrivata al blog, un caso di malasanità che tocca il cuore e dovrebbe toccare la coscienza dell’ospedale in questione e del personale ospedaliero presente quel giorno. Il silenzio e l’omertà rende complici. C’è un processo in atto che sicuramente farà Giustizia sulla vicenda. Ma vorrei chiedere al Direttore Generale dr. Nicola Giorgione dellASO “SS. Antonio e Biagio e C.Arrigo” e al Direttore Sanitario dr. Massimo Leporati dall’alto della loro professionalità e valore morale, di dare Giustizia vera a questa famiglia, perché il sorriso a questo angelo non lo ridonerà più nessuno!

“Vi racconta la tragedia della mia piccola bimba Laura F.

Tutto iniziò ai due mesi di vita, con ripetuti ricoveri (4), presso l’Azienda Ospedaliera Nazionale ss.Antonio e Biagio e c.Arrigo di Alessandria con diagnosi bronchite asmatiforme. Fino a 15 mesi, ottobre 2003, con dimissione rivedibile tra 3 mesi. Ma invece dopo un mese, 20 novembre 2003, ricovero urgente. La mia bambina entra in rianimazione camminando mano nella mano con me… la sua mamma. Non ho mai più visto mia figlia come quel giorno. La mia bimba e’ stata intubata 36 ore, dopo 36 ore e’ andata in arresto cardiorespiratorio, rimanendo senza ossigeno per circa 30 minuti. Mi chiedo, dal momento che era attaccata ad un polmone artificiale, come può essere? Cosa e’ successo veramente?

La loro diagnosi, fibrosi cistica, ma mia figlia non c’è l’ha!!!! So solamente che oggi la diagnosi e’ tetra paresi spastica con grave compromissione cognitiva. In breve non ride, non parla, non mangia, non gioca, non cammina e vede poco. Dov’è la mia piccola? chiediamolo a loro. Cos’è successo? non lo sappiamo ancora.

Ma sappiamo a oggi, tramite il nostro medico legale, che purtroppo nei ripetuti ricoveri non si sono mai accorti che mia figlia soffrisse di reflusso gastroesofageo, portandola ad una polmonite fulminante e acidosi metabolica.

Oggi la mia piccolina ha 10 anni, l’amiamo tanto e nonostante tutto io e la mia adorata mamma ci prendiamo cura di lei, perché nel bene e nel male Laura e’ la nostra vita.”

Sogno un mondo dove chi ha in mano la nostra vita si prenda la responsabilità delle proprie azioni e dei propri sbagli!!! Ricordo ai medici Il Giuramento di Ippocrate:

 

« Consapevole dell’importanza e della solennità dell’atto che compio e dell’impegno che assumo, giuro:

  • di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento rifuggendo da ogni indebito condizionamento;
  • di perseguire la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell’uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale;
  • di curare ogni paziente con eguale scrupolo e impegno, prescindendo da etnia, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica e promuovendo l’eliminazione di ogni forma di discriminazione in campo sanitario;
  • di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte di una persona;
  • di astenermi da ogni accanimento diagnostico e terapeutico;
  • di promuovere l’alleanza terapeutica con il paziente fondata sulla fiducia e sulla reciproca informazione, nel rispetto e condivisione dei principi a cui si ispira l’arte medica;
  • di attenermi nella mia attività ai principi etici della solidarietà umana contro i quali, nel rispetto della vita e della persona, non utilizzerò mai le mie conoscenze;
  • di mettere le mie conoscenze a disposizione del progresso della medicina;
  • di affidare la mia reputazione professionale esclusivamente alla mia competenza e alle mie doti morali;
  • di evitare, anche al di fuori dell’esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il decoro e la dignità della professione;
  • di rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni;
  • di rispettare e facilitare il diritto alla libera scelta del medico;
  • di prestare assistenza d’urgenza a chi ne abbisogni e di mettermi, in caso di pubblica calamità, a disposizione dell’autorità competente;
  • di osservare il segreto professionale e di tutelare la riservatezza su tutto ciò che mi è confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell’esercizio della mia professione o in ragione del mio stato;
  • di prestare, in scienza e coscienza, la mia opera, con diligenza, perizia e prudenza e secondo equità, osservando le norme deontologiche che regolano l’esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione»

 

Condividi:

Claudio Rossi

“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”

One Comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.