A riveder le stelle

inquinamento luminoso

Nel nostro paese è molto difficile vedere il cielo stellato di notte, a meno di abitare in località più che isolate. Tutta colpa dell’eccesso di luci artificiali che rende complesso individuare anche gli astri più luminosi della volta stellata. Tra i paesi industrializzati, l’Italia è la peggiore al mondo, assieme alla Corea del Sud.

La luce degli astri impegnata in un confronto impari con la sua ‘rivale’ artificiale che ha raggiunto valori alle stelle: è questa la realtà che emerge dal “New World Atlas of Artificial Night Sky Brightness”, uno studio realizzato da un gruppo internazionale di ricercatori e pubblicato lo scorso 10 giugno sulla rivista Science Advances.

L’atlante ha visto impegnati esperti di ItaliaGermaniaStati Uniti e Israele sotto il coordinamento di Fabio Falchi dell’Istituto di Scienza e Tecnologia dell’Inquinamento Luminoso (ISTIL), una realtà no-profit che studia e monitora questo fenomeno nonché le tecnologie per limitarlo. Ed è proprio l’Italia a presentare la situazione più critica, dato che per la maggioranza della sua popolazione – il 77% – la Via Lattea è diventata pressoché invisibile.

Un panorama analogo si propone anche in molte nazioni dell’Europa occidentale dove i cieli relativamente liberi dalla luce artificiale notturna si contano sulle dita di una mano: solo gli abitanti di ScoziaSveziaNorvegia e, in parte, Austria e Spagna hanno l’opportunità di ammirare lo splendore della volta celeste.

Gli studiosi hanno inoltre passato in rassegna i paesi del G20, puntando quindi il loro a sguardo anche a realtà extraeuropee, e hanno scoperto che a tener compagnia all’Italia nel primato di questo spiacevole fenomeno c’è la Corea del SudCanada e Australia, al contrario, possono vantare cieli più ‘puliti’ e quindi più fruibili per la visione notturna.

Il team scientifico del nuovo atlante ha potuto giovarsi di tecnologie all’avanguardia, che, rispetto ad un’indagine simile del 2001, hanno consentito di effettuare una mappatura più accurata. Le informazioni sull’illuminazione delle città, ad esempio, sono state ricavate dai dati del satellite Suomi-National Polar-orbiting Partnership (NPP), frutto di una cooperazione tra NASA e NOAA.

Suomi-NPP, infatti, ha a bordo il primo strumento progettato proprio per osservare le luci urbane dallo spazio. I dati del satellite sono calibrati utilizzando una serie di osservazioni da terra che hanno coinvolto un’ampia platea di volontari e che sono risultate di grande utilità specie per i paesi extraeuropei e extra USA.

Il quadro prospettato dall’atlante risulta quindi di particolare importanza in quanto, a livello mondiale, per l’illuminazione cittadina si sta assistendo ad un passaggio alla tecnologia a LED che, a parità di luce, potrà comportare un aumento dell’inquinamento luminoso nelle notti più limpide.

Va evidenziato, infine, che l’eccesso di illuminazione non è soltanto un problema per le osservazioni degli astronomi, ma ha anche un impatto negativo sugli organismi che vivono di notte e sui loro ecosistemi.

(Fonte asi)

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Claudio Rossi

“Ci sono uomini nel mondo che governano con l’inganno. Non si rendono conto della propria confusione mentale. Appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.”