Iscriversi al Pd è semplice. Semplicissimo, e ti pagano pure. L’ombra del sospetto di presunte irregolarità nelle iscrizioni e nei tesseramenti Dem al circolo di Miano, periferia nord di Napoli, si concentrano in un video postato su Repubblica, in cui spuntano “strane” conversazioni. Nell’ultimo giorno utile per il tesseramento al Partito democratico si vedono chiaramente scene di comopravendita delle tessere: “Solo la carta d’identità, i dieci euro ve li danno loro“. Il numero di finti iscritti può crescere anche in questo modo.
Scrive Repubblica:
“Una signora bruna, robusta, dà le indicazioni per l’iscrizione e il rinnovo della tessera del Partito democratico a Miano, periferia nord della città. Quartiere popolare ad alta densità di camorra. Piazza Regina Elena, ultime ore per strappare l’adesione al Pd in vista del congresso nazionale e dalle 17 più di un centinaio di persone fanno la spola all’esterno della sede di un’associazione. I 10 euro sono la quota che il partito chiede per rinnovare l’iscrizione. “I dieci euro – spiega la signora – ve li darà Michel all’interno. Se la vede lui”. Dietro alla scrivania, in una stanza gremita, ecco Michel Di Prisco, ex vicepresidente della Municipalità. Un “capobastone” noto tra nel Pd, al centro delle primarie dello scandalo del 2011 per il Comune, poi annullate. All’esterno la signora incalza: “Entrate, stanno dando 10 euro a persona. Non li cacciamo noi, non ci vanno in tasca. Vanno al partito”.
Il Partito Democratico ormai è in svendita, pagano i militanti per tesserarsi in modo da gonfiare le iscrizioni e inquinare le prossime primarie.