Ponti, viadotti e gallerie su strade e autostrade che vanno a pezzi. L’Anas ha predisposto una serie di bandi per oltre 130 milioni di investimento per mettere in sicurezza le nostre strade.
In particolare, i bandi predisposti dall’Anas riguardano 13 regioni italiane: Basilicata (35,1 milioni di euro), Toscana (29,3 milioni di euro), Marche (14,4 milioni di euro), Abruzzo (11,6 milioni di euro), Lazio (11,3 milioni di euro), Emilia Romagna (8 milioni di euro), Campania (5,2 milioni di euro), Piemonte (4 milioni di euro), Veneto (3,8 milioni di euro), Umbria (3,2 milioni di euro), Puglia (3 milioni di euro), Liguria (1,8 milioni di euro) e Lombardia (400 mila euro).
“Avevo preannunciato che entro la fine di questo mese”, ha dichiarato il presidente di Anas, Pietro Ciucci, “avremmo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 50 bandi di gara per lavori; ne abbiamo pubblicati 56 per un totale di oltre 130 milioni di euro di investimento complessivo. Un risultato importante perché la preparazione dei bandi di gara ha bisogno di un complesso lavoro”.
Le spese rientrano tra gli interventi urgenti previsti dal ‘Decreto del Fare’ per il rilancio dell’economia, per un importo complessivo di 300 milioni di euro.
Da ricordare che l’Azienda Nazionale Autonoma delle Strade Statali (nata sulle ceneri dell’Azienda Autonoma per la Strada), dal 1946 data di fondazione è stata la sacca per le più grandi tangenti nell’Italia di tutte le repubbliche. Oggi l’Anas al tempo stesso, costruisce strade e autostrade, le gestisce, le dà in concessione e controlla (beh) i concessionari.
Un immenso potere diffuso e autoreferenziale, miliardi e miliardi di euro da spendere ogni anno tra la politica, gli affari, la clientela e la corruzione (ad esempio le Grandi Opere di Berlusconi).
Questi 130 milioni di euro di investimento non vorrei che finissero nelle tasche di qualche nostro politico. In tempi di spending review tutte le strade portano alle mazzette.